MILANO - Si leva un applauso in chiesa quando la figlia di Mario Casati, 90 anni, una delle vittime italiane a Nizza, dice di aver pregato per l'autore della strage, nel luogo...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Un barbaro trapasso», lo definisce l'arcivescovo Angelo Scola che invia un messaggio. Un addio commosso e composto quello che la città ha riservato alle due vittime milanesi. Sugli altari di entrambe le chiese, dietro le bare avvolte nel tricolore, i gonfaloni listati a lutto di Regione, Città metropolitana e Comune e le composizioni di fiori delle autorità, anche da parte della Repubblica francese. Il primo funerale è stato quello di Casati, nella parrocchia dei santissimi Nabore e Felice. Tra i presenti in chiesa, il sindaco di Milano Giuseppe Sala. All'uscita il primo cittadino ha risposto ai giornalisti che la situazione «non è facile, pur in una relativa tranquillità la tensione è alta».
Monsignor Carlo Faccendini, Vicario Episcopale del cardinale, presiede il rito e legge il messaggio di Scola. «Il momento grave che stiamo vivendo anche in Europa chiede a ciascuno una invocazione e una preghiera speciale allo Spirito di Gesù risorto - ha scritto l'arcivescovo - perché risvegli la nostra fede troppo assopita e ci renda attivi costruttori di una civiltà degna della nostra storia e soprattutto capace di prospettiva, di ridarci una speranza affidabile». Nel pomeriggio l'addio a Maria Grazia, chiamata Graziella, nella parrocchia Mater Amabilis. «Era un'amante della vita», dice il fratello, Francesco, aspettando l'arrivo della bara, coperta da fiori rosa. Durante il rito funebre è stato letto anche un passo de “Il piccolo principe”, un libro dal lei molto amato, e ripetuto il messaggio di Scola. Presenti il vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo, il console generale della Francia Olivier Brochet, presente anche a quello di Casati, e il consigliere comunale Sumaya Abdel Qader. Quest'ultima fuori dalla chiesa con i cronisti ha parlato del «coraggio di vedere un orizzonte comune, musulmani e non musulmani».
In Piemonte a Piasco (Cuneo), nel pomeriggio l'ultimo saluto in forma privata anche per un'altra vittima della strage, Carla Gaveglio, casalinga di 48 anni. In chiesa le delegazioni della Croce Rossa e dell'Aido, le due associazioni di cui la donna era volontaria. Il vescovo di Saluzzo, Giuseppe Guerrini, il parroco, don Franco, e tanta folla commossa si sono stretti attorno al vedovo, Pietro Massardi, e al figlio della vittima, Mattia. Non c'era l'altra figlia, Matilde, 14 anni, rimasta ferita nell'attentato sulla Promenade des Anglais. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino