Aggredisce una donna lanciando feci a Roma, “Shpalman” a giudizio: ma viene graziato

È stato denunciato una prima volta nel 2012 per imbrattamento e molestie

Aggredisce una donna lanciando feci a Roma, “Shpalman” a giudizio: ma viene graziato
Un giro al centro commerciale con le amiche e poi, all’improvviso, una spinta da dietro e un uomo che si scusa. Fino a qui tutto bene, se non fosse che la signora vittima di...

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Un giro al centro commerciale con le amiche e poi, all’improvviso, una spinta da dietro e un uomo che si scusa. Fino a qui tutto bene, se non fosse che la signora vittima di questa “sporca” vicenda si ritrova la testa e la schiena ricoperta di escrementi. A processo per violenza privata è finito A.G., italiano, 52 anni.

Non è la sua prima volta: colleziona denunce dal 2012 per imbrattamento e molestie e nulla sembra fermarlo. La tecnica è sempre la stessa e le vittime simili tra loro: donne sole che si stanno accingendo a recuperare l’auto nei centro commerciali della Capitale. Dopo anni di attività si è addirittura guadagnato il soprannome di “Shpalman”, come il celebre supereroe della canzone di Elio e le storie tese. Questa volta, però, è stato “graziato”: la vittima ha deciso di rimettere la querela, anche se il giudice ascolterà le forze dell’ordine che hanno effettuato il fermo nella prossima udienza di marzo 2024.

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I PRECEDENTI

Nonostante un lungo trascorso giudiziario l’uomo ne è uscito sempre indenne. È stato denunciato una prima volta nel 2012 per imbrattamento e molestie. Un’altra denuncia per violenza sessuale risale al 2013. Poi ce ne sono altre due, sempre per avere lanciato feci, rispettivamente nel 2021 e nel 2022. Una delle segnalazioni risale a maggio 2023. Il 52enne prende di mira giovani ragazze o comitive al femminile. Aspetta che le vittime raggiungano l’automobile e lancia un fagotto di carta pieno di escrementi. Poi si dilegua. Una delle vittime aveva rilasciato anche alcune dichiarazioni in uno sfogo su Istagram: «Ero uscita con delle amiche per festeggiare una di noi che si sarebbe sposata di lì a breve. Avevamo lasciato l’auto in un parcheggio all’Arco di Travertino e avevamo preso Uber per spostarci. L’auto era stata lasciata in sosta correttamente: nessun parcheggio improvvisato. Quando siamo tornate a prenderla era molto tardi e avevamo notato che c’era un uomo dietro di noi che ci seguiva. Al che ho detto alla mia amica di controllare se avesse la borsa o se mancasse qualcosa. A quel punto siamo salite e sul sedile posteriore ci siamo accorte di questo fagotto con delle feci». Ci sarebbero anche delle zone predilette dall’imputato: Tuscolano, Arco di Travertino e San Giovanni. Dal 2018 ad oggi sono una ventina le segnalazioni. Le denunce sono cinque. E vanno dal centro fino a Ciampino.

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Il Mattino