L’ok all’unanimità, in sede legislativa, della Commissione Agricoltura della Camera spiana definitivamente il terreno alla salvaguardia ed alla valorizzazione...
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I limoni di Sorrento, di Capri, Ischia e Procida, gli agrumi della costiera amalfitana ma anche quelli delle altre fasce costiere italiane, dal Gargano alla Sicilia, acquistano così un diritto di cittadinanza che consentirà il recupero di una tradizione agricola che non è fine a se stessa ma che rappresenta un elemento di tutela ambientale soprattutto dal punto di vista di prevenzione del dissesto idrogeologico, in un Paese ad altissimo rischio, e di valorizzazione in chiave turistica ed economica di numerose importanti location nazionali.
«Grazie a tutti i gruppi politici - dichiara Paolo Russo, primo firmatario di una legge che affonda le radici nella precedente legislatura - e al presidente della commissione Agricoltura della Camera, Luca Sani, l’Italia accende un faro su un altro pezzo dello straordinario mosaico di tradizione, competenza, bellezza e qualità esclusive che la rappresenta. Tutelare gli agrumeti caratteristici equivale a tracciare un percorso, ad indicare su quale strada bisognerà camminare per promuovere l’identità dell’Italia agli occhi del mondo». Russo aggiunge: «In più, le risorse disponibili consentiranno progetti agricoli e di impresa in grado di rafforzare il trend che vede l’agricoltura produrre Pil e lavoro sopratutto tra i giovani. Il tutto senza dimenticare che coltivare agrumeti significa rendere un servizio alla natura ed all’uomo, alla sua incolumità, alla sua salute e perché no, anche al suo palato. Meno aree abbandonate dai contadini ci saranno e più prevenzione ci sarà rispetto alla tutela dell’ambiente dai dissesti e dalle calamità di ogni genere, compresa quella degli incendi che in queste ore stanno devastando il nostro Sud».
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Il Mattino