Lotta all'Aids, iniziativa choc: una rivista tedesca stampa il giornale con sangue infetto

Lotta all'Aids, iniziativa choc: una rivista tedesca stampa il giornale con sangue infetto
Una nuova iniziativa per combattere i pregiudizi che ancora sopravvivono nei confronti delle persone sieropositive. In Germania, gli attivisti per la difesa dei diritti dei malati...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una nuova iniziativa per combattere i pregiudizi che ancora sopravvivono nei confronti delle persone sieropositive. In Germania, gli attivisti per la difesa dei diritti dei malati infettati dal virus Hiv, hanno deciso di puntare sullo choc: una rivista per uomini “Vangardist” ha stampato il suo ultimo numero utilizzando inchiostro nero mischiato a sangue di persone sieropositive.


La redazione del giornale ha chiesto a tre uomini di donare il sangue partecipando, così, alla battaglia portata avanti dal giornale contro i tabù che circondano la malattia. Progetto riuscito. Ogni copia, in edicola dalla prossima settimana, è avvolta nella plastica, un messaggio spiega: «Rompere il sigillo e contribuire a rompere lo stigma».



Un numero speciale, supercontrollato e sicuro. Come assicura l'agenzia pubblicitaria Saatchi & Saatchi Svizzera che ha seguito l'operazione. Il titolo sulla copertina: “Questa rivista è stata stampata con il sangue di persone sieropositive. Ora la questione è nelle vostre mani». Un modo per far tornare, anche in Occidente, a parlare di Aids. In Germania, come in Italia, infatti, la possibilità (curandosi) di convivere con il virus per molti anni ha fatto oscurare l'attenzione nei confronti della sicurezza. Del sesso protetto come del fare il test nel momento in cui si hanno dubbi sul rapporto.



«Scientificamente - spiega Jason Romeyko, direttore creativo dell'agenzia pubblicitaria - il virus Hiv muore naturalmente al di fuori del corpo umano. Comunque abbiamo utilizzato un processo di sterilizzazione, una procedura che disattiva qualsiasi tipo di virus» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino