Al Monaldi lotta alla trombosi e salvaguardia dei pazienti anticoagulati

L'età media dei pazienti è di 50 anni

L'ospedale Monaldi di Napoli
Il Centro di Monitoraggio Terapia Anticoagulante del Monaldi conta circa 1400 pazienti di età media di 50 anni, con lieve prevalenza del sesso maschile, il 70% con protesi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il Centro di Monitoraggio Terapia Anticoagulante del Monaldi conta circa 1400 pazienti di età media di 50 anni, con lieve prevalenza del sesso maschile, il 70% con protesi valvolare meccanica. Sono alcuni dati diffusi dal dr. Tommaso Marrazzo nel corso del convegno 'Lotta alla trombosi e salvaguardia dei pazienti anticoagulati' all'ospedale Monaldi a Napoli. Circa gli eventi trombotici nei pazienti afferenti al Centro, negli ultimi cinque anni (2018-2023), è stata rilevata una incidenza di 0,6-0,7% di complicanze: i principali eventi di tipo trombotico sono stati ictus e recidiva, trombosi venosa profonda con recidiva in pazienti che non l'hanno gestita in maniera appropriata e in condizioni di tempistica breve.

«Ma sono state trombosi che non si sono complicate con eventi di embolia polmonare» ha sottolineato Marrazzo «Inoltre, ci sono stati pochissimi episodi di embolia polmonare così come scarse sono state le embolie sistemiche. E soprattutto, negli ultimi cinque anni, nessuna trombosi da protesi che abbia richiesto intervento cardio chirurgico».

Gli eventi emorragici che hanno colpito i pazienti sono stati l'1/2% più frequenti di quelli trombotici. In questi casi - ha spiegato Marrazzo - si è trattato di emorragie 'minori': gengivorragia, epistassi, congiuntivite emorragica, ematomi del muscolo. Le emorragie maggiori «si possono contare, negli ultimi cinque anni, sulle dita di una mano»: una sola emorragia cerebrale parenchimale in un paziente affetto da patologia neoplastica. Inoltre, emorragie gastrointestinali associate ad altre patologie come polipi del colon retto sanguinante, menorragie più frequenti nelle donne giovani con storie di ipermenorrea. «Da sottolineare che la necessità di trasfusioni per eventi emorragici sono al di sotto di dieci episodi ogni anno».

Tra le cause degli eventi emorragici vi sono una assunzione di dose eccessiva di farmaco per errore o insieme ad altri farmaci che abbiano dato interazione farmacologica. Oppure disfunzioni d'organo come scompenso cardiaco, insufficienza epatica ma anche eventi traumatici accidentali. Tra le cause degli eventi trombotici figurano una dose saltata o ridotta arbitrariamente, abitudini di vita non regolari, mancato controllo presso il Centro, ipersensibilità ai farmaci, alimenti con elevato contenuto di vitamina K o integratori officinali erboristici. È necessario che i pazienti a rischio si sottopongano a esami laboratoristici frequenti.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino