«Non sento mio figlio dal 23 dicembre e comincio a temere per la sua vita. Mi ha detto che gli puntano addosso le armi e che in due mesi la questione deve essere risolta. Ne...
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Stando all'inchiesta aperta dalla Procura di Brescia, in contatto costante con il Viminale, una delle tre telefonate è partita da un numero di una carta prepagata belga. «Alessandro nell'ultima telefonata mi ha detto che i sequestratori parlano arabo, che sta male e che ha paura», ha raccontando la madre in tv.
«Voglio riportare Alessandro in Italia. Ho paura possa finire male, ma il mio unico pensiero è riavere mio figlio vivo». Il giovane era partito il 3 ottobre 2016 per una vacanza ad Adana, da dove sarebbe dovuto tornare una settimana dopo. Dalle indagini risulta che abbia trascorso la vacanza nell'albergo prenotato e che abbia fatto perdere le proprie tracce nel tragitto tra l'hotel e l'aeroporto di Adana. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino