«Non so perché sono stato fermato, ma non ho subito violenze. Sto bene, scriverò un libro su quanto mi è accaduto e quanto sta accadendo lì....
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«Sono stato vittima di una violenza istituzionale. Quello che mi è successo è illegale, un giornalista privato della libertà mentre sta svolgendo un lavoro in un paese amico», aggiunge. Il giornalista ribadisce di non aver subito alcun tipo di violenza: «Non mi è stato torto un capello», precisando che a fermarlo sono stati «agenti in borghese», per cui non è riuscito a capire se fossero poliziotti o militari. «Sono stato fermato e sono uscito stanotte dal luogo dove mi trovavo».
Del Grande è atterrato all'aeroporto Marconi di Bologna. Appena sceso dall'aere, dopo la liberazione dalle autorità turche, il giovane è stato accolto dal ministro degli esteri Angelino Alfano, che lo ha accompagnato in una saletta riservata dell'aeroporto.
«Gioia per la liberazione di Gabriele Del Grande. Un abbraccio a lui e alla famiglia. Bravo a Paolo Gentiloni e al Governo #iostocongabriele»: così su Twitter anche Matteo Renzi. «Con grande gioia questa mattina abbiamo appreso la notizia della liberazione di Gabriele Del Grande. Grazie a tutti i cittadini che si sono mobilitati e, appena se la sentirà, aspettiamo Gabriele a Lucca per salutarlo!». Su Fb Alessandro Tambellini, sindaco di Lucca, città di cui è originario Gabriele Del Grande, è intervenuto dopo che nei giorni scorsi in città erano state promosse più iniziative per la liberazione del documentarista, e striscioni per la sua liberazione erano stati esposti sulla facciata di Palazzo Orsetti e Palazzo Ducale, sedi rispettivamente del Comune e della Provincia.
Il Mattino