La nuova Alitalia ha chiuso il peggior bilancio della sua breve storia, bruciando nel 2013 oltre un milione e mezzo di euro al giorno: il rosso all'ultima riga del bilancio,...
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I bilanci tracciano la caduta libera della compagnia risorta con il Piano Fenice dalle ceneri della vecchia Alitalia, nata libera dai macigni del passato che soffocavano l'ex compagnia di bandiera: esuberi, debiti, aerei e attività da dismettere, tutto cancellato, lasciato in una bad company in liquidazione.
BILANCIO 2009 - È la sintesi del primo anno di vita: la perdita è di 326 milioni, circa 800mila euro al giorno. Al 31 dicembre il debito è di 799 milioni. Ricavi a quota 2.921 milioni, 21,8 milioni i
passeggeri trasportati.
BILANCIO 2010 - Dopo il primo esercizio da start up, nel secondo anno di vita la nuova compagnia sembrava aver invertito rotta verso l'ottimismo: ancora perdite, ma il rosso si riduce a 168 milioni,
circa 460mila euro al giorno; A fine anno il debito resta in linea a 839 milioni. Ricavi a 3.225 milioni di euro (+14,1%), 23,4 milioni di passeggeri (+7,4%).
BILANCIO 2011 - I conti restano in rosso ma migliorano ancora. La perdita è di 'solò 69 milioni, scende a circa 190mila euro al giorno. Il debito è a 854 milioni. Ricavi a 3.478 milioni (+7,9%), 25
milioni i passeggeri (+5,5%).
BILANCIO 2012 - Il rosso esplode: rispetto all'anno precedente la perdita è quadruplicata, sale a 280 milioni: circa 765mila euro bruciati ogni giorno. Al 31 dicembre il debito sfonda quota un miliardo (1.028 milioni). Ancora in crescita i ricavi a 3.594 milioni, in calo a 24,275 milioni i passeggeri.
BILANCIO 2013 - È il tracollo. I conti semestrali - ultimo dato ufficiale - registrano una perdita già superiore a quella dell'intero anno prima: 294 milioni. Se sarà confermata, una perdita annuale di 569 milioni sarà poco oltre il doppio del rosso dell'anno prima.
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Il Mattino