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Lo schema lo stanno mettendo a punto al Tesoro. In stretto contatto con il ministero dello Sviluppo e quello dei Trasporti. Per poi passare il tutto al vaglio di Bruxelles ed evitare, almeno questo è l’auspicio, bocciature indesiderate. L’ultimo testo elaborato dai tecnici prevede che Alitalia in amministrazione straordinaria ceda direttamente al ministero dell’Economia, azionista unico della compagnia, gli asset della parte volo (piloti, hostess, aerei, slot, licenza di volo), ripagando così almeno in parte quanto anticipato dallo Stato sul fronte dei prestiti-ponte (1,2 miliardi di euro). A sua volta il Tesoro trasferirà il ramo aviation ad Ita, consentendo così il decollo del nuovo vettore già nel mese di aprile. Il piano del Tesoro, apparentemente semplice, ha dei profili giuridici assai complessi e, sopratutto, aggira i paletti del bando di gara europeo che la Commissione sulla concorrenza, come noto, aveva raccomandato all’Italia.
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Di fatto però, essendo Alitalia interamente controllata dallo Stato, il passaggio di uno o più rami aziendali al Tesoro, non viola le norme sugli aiuti pubblici.
GLI OSTACOLI
Di certo, per non incorrere nelle ire di Bruxelles, Ita è pronta a rilevare le altri parti di Alitalia, ovvero handling e manutenzione, presentandosi con partner industriali diversi. Difficile dire se l’operazione andrà in porto così come sperano al dicastero di Via XX Settembre, ma martedì prossimo sarà proprio il titolare Daniele Franco, insieme ai colleghi del Mise e del Mit, Giorgetti e Giovannini, ad illustrare il piano a Bruxelles: anche per questa ragione i tre ministri hanno in programma un vertice straordinario già domani. Peraltro, oggi è previsto un sit in dei dipendenti a Roma. Quanto a Giorgetti, il ministro vuole chiudere in fretta il dossier avendo ben chiara la strada da seguire. Stop quindi ai prestiti ponte, ma decollo immediato della newco, grazie all’intervento diretto del Tesoro, per approfittare della stagione estiva e della ripresa del mercato.
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Al Mise sono consapevoli che non si può andare avanti a colpi di provvedimenti tampone ma che serve una strategia chiara. Anche perché per dare un futuro ai dipendenti la scommessa di Ita va vinta. A scarseggiare infatti non sono solo i soldi per pagare gli stipendi, ma anche quelli per i fornitori. Fnta, il maggiore sindacato che raggruppa piloti e hostess, ha denunciato che i fondi per il carburante degli aerei sono al lumicino e che il rischio di un blocco operativo è dietro l’angolo. Sulla stessa linea anche la Fit Cisl con Salvatore Pellecchia che chiede una cabina di regia per sbrogliare la matassa. Domani vertice tra i ministri interessati in video conferenza.
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