«L'impostazione della legge di bilancio rende critico il reperimento delle risorse necessarie per i progetti del contratto di servizio». È l'allarme...
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Salini ha ricordato che alla Rai va l'85% delle somme pagate dagli utenti con il canone (76 euro sui 90 totali) e «alla luce delle previsioni della proposta di legge di bilancio 2019 tale valore è destinato a rimanere sostanzialmente invariato nei prossimi anni», con un calo delle risorse di circa 93 milioni di euro all'anno rispetto al passato. «Al fine di attuare una seppur parziale compensazione di tale importo - ha proseguito l'ad - stiamo operando un aperto confronto con il governo. Siamo fiduciosi che si possa giungere, con un contestuale impegno da parte di Rai alla ottimizzazione e alla razionalizzazione delle sue risorse, a un punto di equilibrio».
L'ad ha illustrato le linee guida che intende seguire a partire dal piano industriale e editoriale, previsti nel contratto di servizio, che dovranno essere presentati all'inizio del prossimo anno: centralità e potenziamento dell'offerta digitale e rilancio del portale informativo web; approccio multipiattaforma che garantisca il pieno sfruttamento delle sinergie cross mediali; riarticolazione dell'offerta televisiva e radiofonica; rafforzamento delle competenze ideative interne; valorizzazione del presidio territoriale garantito dalle sedi regionali; razionalizzazione dei costi di produzione. «Il piano news non potrà che partire dal portale digitale di informazione. La Rai ha accumulato un ritardo inaccettabile», ha affermato Salini, aggiungendo che sulla riduzione delle testate è in corso una valutazione «ma rispetto ai piani precedenti lo scenario è un pò mutato».
Nella relazione programmatica, anche l'impegno a «valorizzare risorse e strutture che inizieranno a produrre contenuti originali che possano anche essere venduti all'estero» e ad imprimere un'accelerazione alla stabilizzazione dei precari, da concludere entro il 2020.
Il Mattino