Il Centro geriatrico Frullone della Asl Napoli 1 Centro celebra la XXIV Giornata mondiale dell'Alzheimer con l'evento «I ricordi del passato? Le speranze del...
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Una sorta di pedigree dei malati, ricostruito a partire dai registri degli archivi anagrafici comunali e quelli parrocchiali, e poi elaborati attraverso i ricordi familiari dei pazienti. Ad aprire i lavori del convegno, davanti ad una platea di medici, esperti, e studenti, il direttore generale della Asl Napoli 1 Centro Mario Forlenza che ha sottolineato l'importanza di dare comunque assistenza ai malati di Alzheimer, pur in mancanza di rimedi per debellarla. «Chi fa questo-ha detto Forlenza-deve essere premiato dieci volte». «E questi Centri-ha aggiunto- devono diventare punti di riferimento di tutta l'assistenza territoriale erogata dalla nostra Azienda». Francesco Picarone, consigliere e presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania, ha ricordato gli sforzi che la Regione sta facendo su tutte le malattie cognitive, a partire dalla recente approvazione della legge sull'autismo. «A breve-ha poi annunciato Picarone- licenzieremo anche una legge sull'Alzheimer che possa incentivare attività di ricerca e di riabilitazione, sostenendo i Centri, come questo del Frullone, che si occupano del malato di Alzheimer a 360 gradi».
Dalla biologa del Cnr Emilia Vitale, responsabile dell'Istituto Biochimica delle Proteine, l'appello alle istituzioni affinché finanzino in maniera adeguata il progetto BioBanca per l'identificazione del difetto molecolare, all'origine delle demenze. «Perché solo coniugando assistenza e ricerca - ha aggiunto la responsabile del Centro geriatrico Frullone - la nostra regione sarà in grado di offrire ai cittadini una sanità a chilometro zero, che dia speranza ai nostri malati e non li costringa a migrare altrove». Di sistema di rete per sviluppare gli approfondimenti necessari alla lettura dei disturbi comportamentali, ha parlato Giulio Corrivetti, direttore del dipartimento di Salute mentale della Asl di Salerno, che ha rilanciato la necessità di investimenti in ricerca per affrontare oggi grandi priorità assistenziali che sono sociali, ma anche sanitarie. La proiezione del video «Memini» di Marco Rossano, documentarista e sociologo visuale dell'università di Barcellona, ha introdotto la seconda parte dell'incontro. Il documentario racconta il viaggio del regista con il papà, malato di Alzheimer, un viaggio nell'Italia del sud per recuperare memoria familiare e memoria collettiva. In chiusura del convegno, la presentazione de «Il giardino Alzheimer», per il sostegno alla fragilità, alla terra, alle arti e alla musicoterapia. «Il giardino con le sue piante di stagione-ha spiegato la psicologa Elena De Rosa- è tra le iniziative del laboratorio di arti e cura del verde attivato nel distretto sanitario 28 della Asl Napoli 1 Centro. Un modo per recuperare la vocazione agricola del territorio e stimolare nei pazienti affetti da Alzheimer capacità positive e di rinnovamento». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino