Amatrice, altro che sciacalli: Lello, il gigante buono napoletano che ha salvato due famiglie

Amatrice, altro che sciacalli: Lello, il gigante buono napoletano che ha salvato due famiglie
Nei giorni successivi al sisma che ha sconvolto l'Italia centrale, si è parlato di uno sciacallo napoletano arrestato ad Amatrice; una notizia che ha aizzato il popolo...

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Nei giorni successivi al sisma che ha sconvolto l'Italia centrale, si è parlato di uno sciacallo napoletano arrestato ad Amatrice; una notizia che ha aizzato il popolo dei social, pronto a puntare il dito contro i cittadini partenopei. Eppure c'è un altro napoletano, un uomo che con il suo coraggio e la sua bontà, ha salvato due nuclei familiari, mettendo a rischio la sua stessa vita.


Raffaele Festa, Lello per gli amici, è un elettricista napoletano di 42 anni. Raccontano i Boss della Comunicazione di Scampia, guidati da Luigi Concilio, che da quasi 20 vive ad Amatrice, sposato e padre di due bambini, che quella maledetta notte ha messo a repentaglio la sua vita per salvarne altre. «Non ho fatto niente di straordinario, chiunque lo avrebbe fatto al posto mio». La pensa diversamente Micaela Moriconi, mamma del piccolo Michele di 8 anni, rimasto intrappolato in casa mentre crollava tutto con i suoi nonni, e salvato da Raffaele, che ha prontamente sfondato la porta e messo in salvo tutti e tre, dopodiché, è corso in un’altra casa, rompendo un'altra porta e salvando un altro nucleo familiare. «Abbiamo perso tutto, non abbiamo più niente, ma ho mio figlio – ha raccontato Micaela – e questa è la cosa che conta di più, ecco perché sarò sempre riconoscente a Raffaele». Sin da bambino Raffaele ha affrontato la vita e le vicissitudini ad essa associate, ha perso il padre appena adolescente rimboccandosi le maniche ed andando avanti. Otre un metro e novanta di altezza per quasi 100 chili, Raffaele è il gigante buono d’Italia, uno degli eroi di Amatrice, un napoletano, degno figlio di questo paesino, che di sicuro grazie a persone come lui, si riprenderà presto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino