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AMELIA Una notizia che è uno schiaffo in faccia a un'intera comunità. La notizia dell'omicidio di Emanuela Rompietti, l'ex insegnante uccisa con un colpo di pistola dal marito la notte di Natale, ha gettato un'ombra nera e pesante su tutta la città che da ieri si interroga sulle responsabilità e le motivazioni profonde di un fatto tanto grave. «Un giorno di festa tragicamente offuscato da un evento che non avremmo voluto vivere - ha scritto la sindaca Laura Pernazza- tutta l’amministrazione comunale si stringe intorno al dolore della Famiglia Pacifici per la scomparsa di Emanuela Rompietti». Tantissimi i messaggi di cordoglio e ricordi di una vita professionale condivisa dai colleghi insegnanti che negli anni hanno lavorato al fianco di Emanuela. «Una donna solare, vulcanica -ha ricordato un'amica- a cui piaceva la gente e che piaceva alla gente. Ultimamente soffriva molto le restrizioni della pandemia ma era sempre sorridente». Una situazione familiare che sarebbe precipitata improvvisamente a causa del peggioramente delle condizioni di salute della donna tanto che l'intera famiglia si era attivata nel tentativo di gestire una situazione che sembrava ormai compromessa.
Secondo le prime ricostruzioni, durante la cena di Natale a cui erano presenti il figlio, la compagna e la badante dell'anziana coppia, Roberto Pacifici, ex medico in pensione, avrebbe preso una pistola regolarmente detenuta e avrebbe sparato due colpi.
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Il Mattino