Tracce di Legionella in ospedale. Acqua vietata per evitare rischi

Tracce di Legionella in ospedale. Acqua vietata per evitare rischi
ANCONA - Da sabato scorso, in alcuni reparti degli Ospedali Riuniti di Ancona, è vietato usare l’acqua dei rubinetti per farsi docce, lavarsi i denti o anche il viso....

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ANCONA - Da sabato scorso, in alcuni reparti degli Ospedali Riuniti di Ancona, è vietato usare l’acqua dei rubinetti per farsi docce, lavarsi i denti o anche il viso. «Possiamo solo sciacquarci le mani, per il resto dobbiamo usare l’acqua minerale ce ne danno due litri al giorno per bere e lavarci», raccontava ieri un paziente ricoverato in Cardiologia, al quinto piano della cittadella sanitaria di Torrette. Precauzioni necessarie dopo che i controlli preventivi svolti dall’azienda ospedaliera-universitaria hanno rilevato nei giorni scorsi campioni positivi per Legionella pneumophila, un batterio che può provocare polmonite e altre malattie respiratorie come tosse e raffreddore, ma anche febbre, mal di testa e dolori muscolari.


«Non c’è stato alcun caso di infezione - teneva a chiarire ieri il direttore generale degli Ospedali Riuniti Michele Caporossi - e si tratta di misure solo precauzionali necessarie per prevenire la diffusione di uno dei più comuni batteri che possono svilupparsi in ambienti ospedalieri». Proprio «l’intensa e continuativa sorveglianza preventiva per il contenimento delle infezioni correlate all’assistenza», spiegava ieri una nota dell’azienda ospedaliera-universitaria Ospedali Riuniti di Anconaha consentito di svolge da anni una compresa la diffusione della Legionella, ha consentito di rilevare tracce di Legionella, campioni positivi intercettati dai sistemi di rilevamento all’altezza della substazione di rifornimento dell’acqua che serve la palazzina di Malattie Infettive, isolata rispetto al corpo principale dell’ospedale. L’azienda ha immediatamente atttivato « le misure di prevenzione e protezione previste dalle Linee Guida finalizzate alla tutela della salute, sia dei pazienti che degli operatori». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino