Anna Ascani, la viceministra guarita dal coronavirus: «Ho avuto paura, dormivo col saturimetro al dito a darmi sicurezza»

Anna Ascani, la viceministra guarita dal coronavirus: «Ho avuto paura, dormivo col saturimetro al dito a darmi sicurezza»
«Sì, ho avuto paura. Specie la notte, quando senti ancora di più il peso dell'isolamento. Dormivo con il saturimetro al dito: era la mia coperta di Linus,...

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«Sì, ho avuto paura. Specie la notte, quando senti ancora di più il peso dell'isolamento. Dormivo con il saturimetro al dito: era la mia coperta di Linus, che mi dava sicurezza sul livello di ossigeno nel sangue». È la confessione di Anna Ascani, viceministro dell'Istruzione, che, intervistata dal Corriere della Sera, racconta la sua battaglia e relativa guarigione dal contagio da Covid - 19.


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«È stata una battaglia durissima», sottolinea Ascani che oggi torna al ministero. E sulla quarantena dice: «È stata la mia fortuna: ho evitato di contagiare altre persone» mentre sul contagio ricorda: «Il 14 marzo, stavo male da due giorni e il tampone ha confermato il contagio. All'inizio avevo solo un pò di febbre, che poi è salita fino a 39 e non andava giù. Poi sono arrivati dolori alle ossa e alla schiena. Sentivo in particolare la pressione sul petto». Ascani non è comunque finita in Ospedale. «Era il mio terrore. Soffro di asma fin da bambina», rivela la viceministra. «Sono fortunata, mio fratello Andrea - afferma - vive accanto a me e mi ha fatto da infermiere a distanza, il suo affetto è impagabile. Mi ha portato anche la Playstation. Ho giocato a Fifa, il calcio. E ho vinto la Champions con l'Inter: sono un'interista fondamentalista». «Mio fratello lasciava la spesa fuori. Poi cucinavo io, soprattutto carne. Non me lo diceva il dottore - racconta - ma come sempre ho seguito i consigli di mia madre, anche se non avevano a che fare con la soluzione del problema».


Sui 31 giorni in isolamento riferisce: «Ho letto la trilogia di Robert Harris su Cicerone, era tanto che volevo farlo. Però leggere non è stato facile: serve concentrazione e questo virus ti spossa. Poi Netflix, con La Casa di carta e The Crown. Poi ho visto tutte le puntate di Quattro ristoranti». In merito invece ai messaggi di vicinanza che le sono arrivati dice: «Molti dall'opposizione e da tutto il governo. C'è stata una valanga di affetto. È stato fondamentale, perché il brutto di questo virus è che bisogna combatterlo da soli».
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Il Mattino