Stanno diventando più salate le acque del mare di Ross in Antartide e questo fenomeno potrebbe contenere l'innalzamento del livello del mare perché la...
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L'aumento di salinità registrato è apparentemente minimo, di 0,06 parti per mille in più rispetto al 2014, ma le informazioni raccolte hanno sorpreso i ricercatori «perché sono in controtendenza rispetto a quanto misurato per 20 anni e questo indica che bisogna continuare a investigare» ha rilevato Giorgio Budillon dell'università Parthenope, che ha coordinato le ricerche oceanografiche da Napoli.
«Questa zona - ha osservato Falco - è molto importante da un punto di vista oceanografico e climatico, perché qui c'è uno degli interruttori che muove le correnti oceaniche di tutto il mondo, influenzando il clima globale». In particolare, in quell'area «si forma una massa d'acqua caratterizzata da un valore relativamente alto di salinità, elemento questo che la rende densa e pesante». Questa massa d'acqua, ha aggiunto, «si muove sul fondo, mescolandosi con un'altra massa con la quale forma le acque più dense e profonde del pianeta, le cosiddette Antarctic Bottom Water».
Queste acque rappresentano la componente più profonda di un enorme circuito che coinvolge tutti gli oceani e ha il ruolo di ridistribuire calore, la CO2, e di muovere le correnti, con importantissime ricadute sul clima. La variabilità nella salinità delle acque del mare di Ross ha un effetto anche sul livello degli oceani: «È sorprendente e allo stesso tempo affascinante - ha concluso Falco - come un'area così remota del nostro pianeta come il mare di Ross, di estensione incomparabilmente più piccola rispetto alla scala della circolazione globale degli oceani, possa avere un impatto su processi che infine influenzano il clima del pianeta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino