Caso Bari, Forza Italia in Antimafia: sentire Decaro e Emiliano. Ma Colosimo: «Prima gli atti»

La Commissione bicamerale pronta a convocare sindaco e governatore dem

Caso Bari, Forza Italia in Antimafia: sentire Decaro e Emiliano. Ma Colosimo: «Prima gli atti»
Era nell’aria da giorni. Ora è ufficiale. Il caso Bari atterra in Commissione Antimafia. L’organismo bicamerale del Parlamento è pronto a chiedere...

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Era nell’aria da giorni. Ora è ufficiale. Il caso Bari atterra in Commissione Antimafia. L’organismo bicamerale del Parlamento è pronto a chiedere l’audizione del sindaco di Bari Antonio Decaro e del governatore della Puglia Michele Emiliano per fare il punto sull’inchiesta che lo scorso 26 gennaio ha portato all’arresto di centotrenta persone e all’amministrazione giudiziaria dell’Azienda municipalizzata dei Trasporti del capoluogo pugliese. 

IL PRESSING

A tre mesi dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale, il centrodestra alza il pressing sullo scandalo barese che ha portato il Viminale ad aprire una commissione ad hoc per valutare l’eventuale scioglimento del Comune. La richiesta di sentire i due amministratori del Pd è partita ieri da Forza Italia, avanzata durante l’Ufficio di presidenza dal senatore azzurro Pietro Pittalis. 

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«Oggi in commissione Antimafia abbiamo chiesto un focus sulla vicenda Bari, invitando tutti ad evitare strumentalizzazioni e a preservare il ruolo della commissione stessa, che è quello di contribuire ad accertare l’esistenza di sodalizi criminali mafiosi che vanno contrastasti senza se e senza ma», spiega lui. Prima dell’audizione però la presidente della Commissione di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo ha fatto sapere di voler «leggere le carte». Il messaggio, ribadito ieri nella riunione al quinto piano di Palazzo San Macuto, è netto: evitare di utilizzare il lavoro della commissione come una clava per colpire il nemico Decaro e dare l’assalto alla roccaforte rossa di Bari alle elezioni di giugno. Su questo Colosimo, che è una fedelissima della premier Giorgia Meloni e con lei si è allineata in materia negli ultimi giorni - è stata perentoria. C’è una parte del centrodestra che scalpita per trasformare la commissione di inchiesta in un teatro di scontro del governo con i giudici e i pm. Da Palazzo Chigi la linea suggerita è un’altra: prudenza. Per evitare che il polverone di Bari - come del resto lo scandalo dossier della Dda, anch’esso sulla scrivania dell’Antimafia - si trasformi in un boomerang politico prima delle Europee. L’audizione di Decaro ed Emiliano, se si farà, sarà incentrata soprattutto sulle parole del governatore pronunciate sul palco di Bari durante una manifestazione a sostegno del sindaco. Il riferimento, poi in parte ritrattato e smentito da entrambi, a una visita che Emiliano avrebbe fatto quando era sindaco di Bari a casa della sorella incensurata del boss Antonino Capriati a cui avrebbe «affidato» Decaro, allora assessore. Ecco, di questo si chiederà conto al tandem di democratici finiti al centro della bufera. Decaro, «uno dei migliori sindaci d’Italia», lo ha incensato la segretaria dem Elly Schlein candidandolo vicecapolista al Sud per le Europee, sospira e si dice sereno: «Attendo la convocazione ufficiale e sono a disposizione della commissione». 

I PROSSIMI PASSI

La lista delle audizioni potrebbe infoltirsi, dopo Pasqua. Tra i nomi che la Commissione è pronta a convocare c’è il procuratore capo di Bari Roberto Rossi. E ancora, su richiesta di Avs, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Un passaggio necessario, insiste la parlamentare di Avs Elisabetta Piccolotti, per chiarire «la procedura irrituale con cui il ministro Piantedosi ha deciso per l’invio della commissione di accesso agli atti al Comune di Bari». Sarà lunga. Per ora la destra al governo tiene il punto, «andremo fino in fondo», assicurano da Palazzo Chigi i consiglieri di Meloni che giorni fa ha difeso a spada tratta Piantedosi definendo «vergognose» le accuse di una manovra politica del Viminale. Mentre l’inchiesta fa il suo corso, intanto, la Commissione Antimafia ritorna al centro delle cronache politiche. Una camera di compensazione delle tensioni fra maggioranza e opposizione sui casi giudiziari che quasi tutti trascendono in casi politici man mano che le Europee si avvicinano. 

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Il Mattino