Aumentano nei Pronto soccorso italiani i pazienti con più di 80 anni, al ritmo di circa 100.000 persone in più ogni anno. Si tratta di un vero e proprio...
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Su un campione di 132 Pronto soccorso considerati, i pazienti over 80 erano l'8% del totale nel 2005, il 10% nel 2010 e il 12% nel 2015. La Simeu stima che rispetto ai 20 milioni di accessi totali nei pronto soccorso italiani, l'incremento annuale, dal 2005 al 2015, si attesti intorno ai 100.000 pazienti anziani ogni anno, con un aumento di ricoveri pari al 50%. Un trend che è prevedibile si confermi nei prossimi anni, tenendo conto delle stime Istat secondo cui la popolazione dei 'grandi vecchì aumenterà fra il 2007 e il 2050 da 1,3 a 4,8 milioni di persone. In questi dieci anni, sottolinea Maria Pia Ruggieri, presidente nazionale Simeu, «la professionalità di medici e infermieri di Pronto soccorso si è radicalmente trasformata per rispondere alle nuove esigenze dei pazienti di un sistema sanitario nazionale in rapida e profonda trasformazione.
Parallelamente alla nascita nel 2009 della Scuola di specializzazione in Medicina di emergenza-urgenza, da cui escono annualmente gli specialisti italiani dell'emergenza sanitaria, i professionisti del Pronto soccorso - rileva - sono oggi in grado di intervenire e stabilizzare pazienti complicati come il paziente anziano fragile, che spesso arriva in ospedale per la riacutizzazione di problemi cronici di salute, in un quadro di molteplici malattie di cui è portatore, tanto da rendere necessario un ricovero». Spesso poi, avverte Ruggieri, «la situazione clinica è ulteriormente complicata da una situazione di disagio sociale che rende difficile la dimissione del paziente.
Per questo, denuncia la presidente Simeu, »il personale dei Pronto soccorso si attiva sempre più spesso con i servizi socio-sanitari del territorio, anche al di là delle specifiche competenze sanitarie, ma la situazione è ancora troppo diversa da regione a regione per poter garantire a tutti lo stesso servizio«.
Il Mattino