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La variante Omicron fa ripiombare i paesi nell'emergenza sanitaria. A fronteggiarla ora riscende in campo la casa farmaceutica britannica AstraZeneca che afferma che una terza dose del vaccino di sua produzione contro il Covid-19 alza «significativamente» il livello di anticorpi contro Omicron. Dallo studio condotto in laboratorio, fanno sapere da AstraZeneca, «la terza dose di richiamo del vaccino ha neutralizzato la variante Omicron a livelli simili a quelli emersi per la seconda dose contro la variante Delta».
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Omicron, la sperimentazione sui topi
Nel frattempo l'azienda biotech Takis ha avviato in Italia la sperimentazione sui topi del vaccino specifico contro la variante Omicron. Dopo l'annuncio della disponibilità della piattaforma, fatto il 29 novembre scorso dalla stessa azienda, la Takis comincia la fase di valutazione del vaccino Covid-eVax contro la variante Omicron nei modelli preclinici. Il vaccino verrà valutato sia da solo, sia come successiva dose o booster in animali che hanno già ricevuto altri vaccini contro il virus SarsCoV2 originale. «Grazie alla flessibilità della nostra tecnologia a Dna, abbiamo dimostrato che in pochi giorni è possibile modificare il vaccino secondo la sequenza genetica delle varianti e produrlo per la sperimentazione», rileva Luigi Aurisicchio, amministratore e direttore scientifico della Takis.
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Il vaccino per la variazione
Il vaccino «Covid-eVax può essere uno strumento per combattere il virus SarsCoV2 e le sue varianti», osserva Aurisicchio. «Sarà importante - prosegue - caratterizzare la specificità della risposta immunitaria che si otterrà con questa versione del nostro vaccino». Omicron ha infatti accumulato una serie di mutazioni che preoccupano gli scienziati di tutto il mondo e per l'azienda italiana «Omicron è per noi un banco di prova. Il nostro obiettivo finale - conclude - è creare una filiera produttiva che parta dalla identificazione e studio della variante ma anche di qualsiasi altro patogeno per arrivare alla produzione del vaccino nel più breve tempo possibile e dotare l'Italia delle infrastrutture necessarie per farlo».
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