Siria, Gentiloni: no all'escalation, non usate basi italiane nell'attacco

«L'azione circoscritta, mirata a colpire» le armi chimiche, «non può e non deve essere l'inizio di un'escalation. Questo è quanto...

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«L'azione circoscritta, mirata a colpire» le armi chimiche, «non può e non deve essere l'inizio di un'escalation. Questo è quanto l'Italia ha ribadito nei giorni scorsi e continuerà a ribadire». Lo dice il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in una dichiarazione sulla Siria a Palazzo Chigi.


Gentiloni si è consultato questa mattina con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla crisi siriana. Nel corso di una telefonata - si è appreso - Gentiloni e Mattarella hanno fatto il punto della situazione.

«L'Italia non ha partecipato» all'attacco e «il supporto logistico che forniamo agli Stati Uniti, in questo caso particolare abbiamo insistito e chiarito che non poteva in alcun modo tradursi nel fatto che dal territorio italiano partissero azioni direttamente mirate a colpire la Siria», aggiunge il presidente del Consiglio, sottolineando che l'azione di questa notte è stata una risposta «motivata all'uso di armi chimiche». 

«Non è il momento dell'escalation, è il momento di mettere al bando le armi chimiche, della diplomazia e del lavoro per dare stabilità e pluralismo alla Siria dopo sette anni di un conflitto tormentato e terribile», sottolinea ancora il premier.

«L'Italia non ha partecipato a questo attacco militare, lo hanno condotto gli Stati Uniti e i due Paesi europei membri del Consiglio di sicurezza, la Francia e il Regno Unito. Sono Paesi alleati, con gli Usa la nostra alleanza è molto forte e particolare. Il supporto logistico che forniamo tradizionalmente ai nostri alleati e agli Stati Uniti in particolare, in questo caso» non si è tradotto «nel fatto che dal territorio italiano partissero azioni direttamente mirate a colpire la Siria», afferma ancora Gentiloni.

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Il Mattino