Cina choc, terroristi armati di coltello assaltano edifici pubblici. "Decine di morti"

foto d'archivio
PECHINO - Un attacco terroristico in Cina ha provocato la morte di decine di persone, nella regione occidentale del Xinjiang, dove vive la minoranza musulmana e turcofona degli...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PECHINO - Un attacco terroristico in Cina ha provocato la morte di decine di persone, nella regione occidentale del Xinjiang, dove vive la minoranza musulmana e turcofona degli Uighuri.


Secondo i media cinesi, un gruppo armato di coltelli ha attaccato un posto di polizia ed edifici pubblici, uccidendo decine di uighuri e di Han. L'agenzia Nuova Cina parla di "decine di vittime civili".



Il dramma è avvenuto nella prefettura di Kashgar, la città nel nord-ovest della Cina considerata la culla della cultura e anche delle proteste degli uighuri. Dal resoconto dell'agenzia non è chiaro se a uccidere i civili siano stati i terroristi o i poliziotti che sono intervenuti per bloccarli o entrambi i gruppi. «Una banda armata di coltelli ha attaccato un commissariato di polizia nella zona di Elixku, e alcuni (dei suoi componenti) hanno raggiunto il vicino centro di Huangdi aggredendo i civili e distruggendo i veicoli che passavano», afferma Nuova Cina. «Funzionari di polizia - prosegue Nuova Cina - che si trovavano sul posto hanno ucciso dozzine di membri del gruppo teppistico».



Il Xinjiang, una regione desertica nel nordovest ricca di materie prime, è in uno stato di semi-guerra civile dal 2009, quando quasi 200 persone furono uccise nella capitale Urumqi in scontri tra uighuri e han. In seguito si sono verificati migliaia di processi e di condanne, decine delle quali alla pena capitale. Almeno una dozzina di queste condanne sono state eseguite. Gli uighuri, turcofoni e musulmani, accusano Pechino di lasciarli ai margini dello sviluppo economico e di voler cancellare la loro cultura. Pechino afferma che nella regione sono attivi terroristi islamici legati all'internazionale del terrore che ha le basi in Pakistan e in Medio Oriente. I gruppi di uighuri in esilio sostengono invece che le azioni violente sono condotte da giovani «disperati» a causa della «repressione» cinese. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino