Con la vittoria del «no» al referendum costituzionale, l'attenzione piomba prepotentemente sui mercati finanziari. E va alla Borsa, e alle banche in particolare...
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Ma anche all'euro, che già nella notte, all'apertura della Borsa di Tokyo ha accusato il colpo deprezzandosi di oltre l'1,2% al cambio con lo yen. Poi la moneta unica ha continuato a perdere attestandosi a 1,05 nei confronti del dollaro, ai minimi, degli ultimi 20 mesi. Peggio di quanto accadde subito dopo la Brexit. Sui mercati finanziari il rischio è che le banche italiane, afflitte dal nodo dei crediti deteriorati e per questo già fortemente penalizzate in Borsa negli ultimi mesi, tornino pesantemente nel mirino delle vendite. Stesso discorso per i titoli di Stato, con il differenziale di rendimenti sui titoli decennali tedeschi che potrebbe tornare a rialzare la testa, dopo che già negli ultimi giorni era stato protagonista di strappi al rialzo. Se queste previsioni dovessero tradursi in realtà oggi la questione finirà senza dubbio sul tavolo dell'Eurogruppo, insieme con la manovra finanziaria per il 2017. Se Piazza Affari, infatti, aprirà alle 9.00 di oggi, dalle 10.00 il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, dovrà spiegare ai colleghi europei come e con quali misure il governo intenda raggiungere gli obiettivi indicati per il prossimo anno. E questo dopo che la Commissione Ue, a metà novembre, ha classificato «a rischio» di violazione del Patto di stabilità il programma italiano.
Il Mattino