«Mettiti la mascherina o non sali». E l'autista dell'Atac diventa il bersaglio di una scarica di pugni. È successo ieri mattina, alle 6, al capolinea...
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Per provare a contenerne la furia, è intervenuta una guardia giurata dell'Italpol, il colosso della vigilanza che lavora per conto di Atac. A fatica, l'addetto della sorveglianza è riuscito ad arginare l'assalto del 27enne, riportando diverse ferite. Risultato: il conducente, I. M., è stato portato dal 118 al San Giovanni, da dove è uscito con sette giorni di prognosi, mentre il vigilante se l'è cavata con un giorno. Il ragazzo è stato arrestato dalla volante della Polizia arrivata poco dopo. Ora dovrà rispondere dell'accusa di lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e, appunto, furto, per aver provato a impossessarsi del tesserino aziendale dell'autista.
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ALLARME SICUREZZA
«Viaggiare e lavorare sui mezzi pubblici è diventato pericoloso?», si chiedono i sindacati dei conducenti. «Atac per ora non sta intervenendo, per questo abbiamo deciso di organizzare i corsi di autodifesa per gli autisti, impareranno le tecniche delle arti marziali e di Krav Maga», racconta Claudio Di Francesco, segretario della Faisa Siciel. Secondo Italpol, nell'ultimo mese si sono registrati oltre 40 episodi di aggressione legati alle regole Covid nelle fermate del trasporto pubblico di Roma. Il 13 luglio a Torre Gaia una straniera ha devastato la barriera in plexiglass accanto all'autista, reo anche in quel caso solo di un rimprovero: signora si copra la faccia.
Lo stesso giorno un ragazzo, anche lui senza mascherina, se l'è presa coi passeggeri della metro B che gli avevano chiesto di rispettare le regole, colpendoli con l'urticante al peperoncino. Pochi giorni dopo, il 15 luglio, a Tor Cervara un ragazzo nigeriano di 26 anni è andato in escandescenze a bordo del 447. Prima è salito senza mascherina poi si è acceso una sigaretta e quando il conducente, avvisato dagli altri passeggeri, ha schiacciato sul freno e gli ha chiesto di smetterla, ha iniziato ad aggredire chiunque fosse a bordo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino