Tetto ai pedaggi autostradali da qui al 2038. Ad annunciare la novità che farà felice milioni di automobilisti è stata la ministra delle Infrastrutture Paola...
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E che ci sarà la massima vigilanza sulle manutenzioni e gli investimenti, affinchè la tariffa vada a remunerare solo i lavori svolti sulla rete. Se per gli automobilisti si tratta di una notizia molto positiva, non è così per Cdp e i nuovi soci di Aspi nazionalizzata. Il taglio delle tariffe inciderà infatti non solo sul valore dell’azienda nel suo complesso e quindi della concessione, ma anche sugli introiti futuri e quindi sui piani di investimento. Difficile che i 14,5 miliardi di investimenti promessi, possano essere mantenuti anche con un tetto ai pedaggi così basso. A sciogliere il nodo, magari trovando dei correttivi, ci dovrà pensare Cdp, che vuole una operazione di mercato, e il Pef, il piano economico finanziario presentato ieri in serata da Aspi. Piano che può diventare operativo, spiega Aspi, solo a patto che la procedura di revoca della concessione venga cancellata definitivamente. Il piano prevede il taglio dei rendimenti al 7,4% e oltre 14 miliardi di investimenti. A cui vanno aggiunti compensazioni per 3,4 miliardi e 7 miliardi di manutenzione al 2038.
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Invece, sul fronte delle negoziazioni per il riassetto azionario, è assodato che i tempi slittino sia riguardo il memorandum of understanding (Mou) da siglare entro il 27 luglio che la ricapitalizzazione a favore di Cdp e la cessione del 22% a investitori di gradimento di Cassa: aumento e cessione dovrebbero avvenire entro il 30 settembre.
Il Mattino