Il giornale dei vescovi: basta porte girevoli toghe-politica

La conferenza della Cei
Il Parlamento «si decida presto e con un provvedimento chiaro» sulla questione dei magistrati che entrano in politica e che, dopo, tornano all'attività...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il Parlamento «si decida presto e con un provvedimento chiaro» sulla questione dei magistrati che entrano in politica e che, dopo, tornano all'attività giurisdizionale, chiudendo «qualcuna delle tante 'porte girevolì che delimitano i settori della vita pubblica». Lo chiede Avvenire, il giornale dei vescovi italiani, in un editoriale di prima pagina, in riferimento al ddl sulle toghe in politica all'esame della Camera: «La serietà di una classe politica si misura dalla capacità di dare risposte, tempestive e puntuali».


Il tema è finito al centro, la settimana scorsa, delle polemiche sollevate dal 'caso Minzolinì. Il quotidiano giudica «singolare» e «gravissima» la motivazione «addotta da quasi tutti 19 senatori del Pd che hanno votato contro la decadenza» dell'ex direttore del Tg1, che in appello la condanna sia stata comminata anche da un ex esponente del centrosinistra, Giannicola Sinisi. Il problema, sottolinea il giornale della Cei, è invece quello della «mancanza di una seria legge (cui gli stessi politici dovrebbero provvedere) sui conflitti d'interesse in genere e, in particolare, sulle compatibilità fra attività giudiziaria e impegno politico». Sul punto, inoltre, Avvenire auspica che Michele Emiliano, che è magistrato in aspettativa e candidato a segretario del Pd, dia l'esempio: «Se vuol presentarsi come un nuovo leader» deve «lasciare subito la magistratura e farsi parte attiva, co-promotore della nuova legge su giudici e politica».

Infine, secondo Avvenire, «stona lo spettacolo di un Senato che vota contro l'applicazione di una legge dello Stato» ed è «non meno sgradevole» una eventuale revisione della legge Severino che, invece, «sancisce un principio giusto: chi governa dev'essere ancora più trasparente di chi è governato». «Non si butti via il bambino con l'acqua sporca», chiude il quotidiano dei vescovi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino