Azzollini, il Senato vota "no" alla richiesta d'arresto per il crac della Divina Provvidenza

Azzollini, il Senato vota "no" alla richiesta d'arresto per il crac della Divina Provvidenza
No in Senato alla richiesta d'arresto del senatore Ncd Antonio Azzollini con 189 voti contrari, 96 voti a favore e 17 astenuti. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
No in Senato alla richiesta d'arresto del senatore Ncd Antonio Azzollini con 189 voti contrari, 96 voti a favore e 17 astenuti.




In aula è stato richiesto il voto segreto. Palazzo Madama era stato chiamato a votare la richiesta di arresto avanzata dalla procura di Trani per la vicenda del crac della casa di cura Divina Provvidenza. La Giunta per le immunità di Palazzo Madama ha dato parere favorevole non riscontrando fumus persecutionis.



In Aula, Antonio Azzollini si è difeso per quasi mezz'ora nell'Aula del Senato, affermando che nei suoi confronti c'è solo «fumus persecutionis integrato a sufficienza». Il senatore ha riportato date e fatti per dimostrare come si tratti di «ricostruzioni difficili da poter ritenere anche solo logiche». E avverte che contro di lui sono state usate testimonianze «contraddittorie» ritenute invece «attendibili», oltre ad un uomo «non autorizzato» che di fatto lo ha «spiato».



«Qui è stato fatto il semplice copia e incolla del gip dei documenti del pm senza alcuna autovalutazione come si dovrebbe fare in base alla legge - ha spiegato Azzollini - La valutazione può essere da 0,5 a 10 ma non può essere zero».



Dopo il voto, Azzollini si è detto «soddisfatto. Penso che sia stata determinante la conoscenza degli atti - ha spiegato - Se mi aspettavo 189 no e 17 astenuti?

Non non me lo aspettavo. L'esecuzione della pena deve essere dopo la condanna definitiva tranne che in casi eclatanti» come quando c'è «flagranza di reato».



Per Azzollini, inoltre, c'erano tre elementi sui quali valutare la richiesta di misura cautelare nei suoi confronti. «La fuga dell'indagato, l'inquinamento delle prove, la reiterazione del reato - spiega - I primi due non mi sono stati contestati» mentre sulla terza, osserva il senatore c'era l'elemento delle sue dimissioni da presidente della Bilancio, Anche se, precisa Azzollini, «io mi sono dimesso perchè la commissione Bilancio merita di essere diretta con serenità e a tempo pieno». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino