OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Grazie all’intuito di due madri che si sono improvvisate detective è stato possibile scoprire un giro di prostituzione minorile in cui erano coinvolte anche le figlie, e che ieri ha portato il gip del Tribunale di Bari a emettere dieci misure cautelari. I sospetti sonno nati quando hanno notato nelle sedicenni un cambiamento dell’umore e delle abitudini: oltre a rincasare tardi, avevano «iniziato a comportarsi in modo decisamente eccentrico». Preoccupate, le mamme hanno quindi iniziato a frugare nelle borse e nei cellulari delle figlie. Dalle foto allegate alle chat hanno scoperto che presumibilmente avevano degli incontri sessuali a pagamento con degli adulti. A quel punto hanno contatto telefonicamente gli uomini per chiedere spiegazioni e sono andate a parlare con il titolare di uno dei B&b in cui avvenivano gli incontri, che ha dato conferme ai loro sospetti, facendole sprofondare nello sconforto. Ma non si sono date per vinte: da lì hanno cominciato ad annotare numeri di telefono, nomi, date, screenshot estrapolati dai cellulari delle figlie. Quando hanno capito la portata del giro di prostituzione in cui erano finite le figlie, e non riuscendo più a tenerle a freno, hanno deciso di rivolgersi alla polizia. Una delle mamme si è presentata in questura con ben quattro fogli di appunti a mano frutto delle sue indagini personali: un materiale che si è rivelato fondamentale per gli inquirenti, tanto da costituire la base dell’inchiesta che ha portato agli arresti.
LA CHIAMATA D’AIUTO
Ma facciamo un passo indietro.
CHAMPAGNE E NOTTI BRAVE
Nelle immagini “rubate” dalle chat della sedicenne compaiono «bustine contenenti verosimilmente sostanza stupefacente del tipo marijuana o hashish, costose bottiglie di champagne "Dom Perignon" del 2012, carte di credito e banconote». In una foto compare addirittura il figlio del clan Capriati, attivo nella città vecchia di Bari. Le due “mamme detective”, spaventate dal contenuto di quelle immagini, danno appuntamento all’uomo (siamo a gennaio 2022) che tenta di rassicurarle dicendo che tra lui e Cristina c’è esclusivamente un «rapporto epistolare». Le indirizza però dal gestore del B&b «il quale conferma i sospetti della madre, sostenendo che la ragazza correva il grave rischio di entrare nel mondo della prostituzione minorile». La prova del nove arriva quando, il 19 marzo 2022, la donna riceve sul suo cellulare la notifica di un ordine di Just Eat con consegna in un B&b di Monopoli, in provincia di Bari. Chiama subito i carabinieri, spiegando loro che nutre sospetti che sua figlia minorenne si trovi in compagnia di adulti. Effettivamente i militari vi trovano due delle meretrici arrestate ieri, ma non Cristina (che forse era già andata via). La mamma, comunque, «aveva verificato la presenza della figlia in quel territorio, visionando alcune “storie”» su Instagram mentre ballava in una discoteca.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino