Balneari, in aula il 30 maggio per la votazione: intesa vicina. Salvini: «Accordo fatto? ​Bisogna lavorarci»

Balneari, in aula il 30 maggio per la votazione: la mediazione del governo, intesa vicina
Il ddl concorrenza approderà in Aula al Senato lunedì 30 maggio e sarà votato nella stessa giornata. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo di Palazzo...

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Il ddl concorrenza approderà in Aula al Senato lunedì 30 maggio e sarà votato nella stessa giornata. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti. La calendarizzazione del ddl concorrenza è stata inserita con la formula «ove l'esame sia concluso dalla Commissione». Questa clausola, ha riferito Luca Ciriani (Fdi), è stata chiesta dalla maggioranza perché «è la garanzia che in Aula approderà non nel testo originario del governo», quindi con la primitiva formulazione della norma sui balneari anziché quella frutto della mediazione. «Questo fa capire - ha commentato Ciriani - che la maggioranza litiga su tutto». La presidente Maria Elisabetta Casellati, alla ripresa dei lavori d'Aula, ha annunciato che la discussione durerà cinque ore, e che a Fdi e al gruppo Misto verranno attribuiti ulteriori 50 e 40 minuti aggiuntivi.

 

 

Salvini: «Bisogna lavorarci»

È stato raggiunto un accordo sulle concessioni al balneari? «Bisogna lavorarci». Così il leader della Lega, Matteo Salvini ha risposto alla domanda di Bruno Vespa nella registrazione di 'Porta a portà, in onda stasera su Rai 1.

 

Balneari, si cerca l'intesa

È troppo ampia la discrezionalità per le deroghe alle concessioni balneari, come prevista nella proposta avanzata dal governo alla maggioranza: è la questione sollevata da M5s e Iv nella riunione fra governo e maggioranza sul ddl concorrenza di questa mattina, come riferiscono diversi partecipanti. In particolare, viene spiegato, sono state evidenziate perplessità sulla formula che indica «a titolo esemplificativo, la presenza di un contenzioso o difficoltà oggettive legate all'espletamento della procedura stessa» come motivi per una deroga alle gare fino al massimo alla fine del 2024.

 

 

Forza Italia, a quanto si apprende, «a tutela degli indennizzi» per le aziende a cui non viene rinnovata la concessione, chiede invece ulteriori approfondimenti sulla definizione - prevista nella proposta - del «valore residuo dei beni immobili oggetto di investimenti per l'esercizio dell'impresa», per chiarire se si intenda al netto o al lordo degli ammortamenti. Appena sarà pronta una nuova versione del testo sulle concessioni balneari, secondo fonti parlamentari, sarà necessaria una nuova riunione di maggioranza. Intanto la commissione Industria del Senato si è riunita per cominciare le votazioni: è stato dato il via libera a sette degli undici articoli su cui, secondo il metodo di lavoro concordato, interverrà con modifiche la commissione Attività produttive della Camera durante l'iter della seconda lettura.

 

 

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Il Mattino