Bambini annegati, si fermano gli stabilimenti durante i funerali

Bambini annegati, si fermano gli stabilimenti durante i funerali
Era troppo piccolo il cortile antistante il cimitero di Montesilvano, ieri pomeriggio, per contenere la commozione delle centinaia di cittadini, rappresentati dal sindaco Ottavio...

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Era troppo piccolo il cortile antistante il cimitero di Montesilvano, ieri pomeriggio, per contenere la commozione delle centinaia di cittadini, rappresentati dal sindaco Ottavio De Martinis e dall'assessore Deborah Comardi, intervenuti per porgere l'ultimo saluto ad Alessandro e Federico Xu: i due fratelli di 14 e 11 anni morti annegati il giorno di Ferragosto mentre facevano il bagno in mare ad Ortona, sotto gli occhi sgomenti dei genitori Gianni e Giulia, in un tratto non coperto dal servizio di salvataggio. E proprio i bagnini in servizio presso gli stabilimenti di Pescara e Montesilvano ieri pomeriggio, alle 17.15, hanno osservato un minuto di raccoglimento portando in mare il pattino di salvataggio e sollevando un remo in segno di lutto. Anche i balneatori alla stessa ora, su richiesta del presidente del Sindacato balneari di Confcommercio Pescara Riccardo Padovano, hanno sospeso ogni attività all'interno dei lidi per un minuto.


Nel frattempo le due salme, dall'obitorio dell'Ospedale di Chieti, arrivavano nel piazzale del cimitero ma non prima di aver transitato un'ultima volta davanti al negozio dei genitori "Sol levante", in Corso Umberto, all'esterno del quale ogni giorno i due fratellini giocavano insieme aiutando i loro genitori. Ad attenderli i compagni di classe di Alessandro e Federico, che avevano rispettivamente frequentato la terza media e la quinta elementare dell'Istituto comprensivo Villa Verrocchio. Sono stati loro, tra gli applausi e la commozione dei presenti, a liberare nell'aria dei palloncini bianchi e azzurri simboleggiando l'anima dei due fratellini libera di volare in cielo. Quindi il messaggio letto dalla maestra di Federico Francesca Ferrante, che ha paragonato l'ultimo figlio rimasto (il piccolo Lorenzo) ad una scintilla in grado di illuminare il buio del dolore, per ricominciare a vivere.

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Il Mattino