In questo momento, la priorità assoluta va data ai soccorsi per il piccolo Julen. Parallelamente, però, vanno accertate le responsabilità del dramma del bimbo caduto dieci...
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Il tribunale di Malaga ha aperto l'indagine, che è svolta dalla polizia giudiziaria della Guardia Civil della città andalusa insieme al Servicio de Protecciòn de la Naturaleza (Seprona). Lo scopo, infatti, è quello di accertare se quel pozzo fosse stato realizzato in maniera legale, se avesse tutti i permessi in regola. Una cosa appare certa: sembra che il pozzo non fosse stato opportunamente segnalato.
La vicenda del piccolo Julen, oltre a innescare l'inchiesta giudiziaria sul caso specifico, ha evidenziato un problema potenzialmente catastrofico. Come riporta 20minutos.es, secondo una stima, comunque approssimativa, del Ministero dell'Agricoltura iberico, in tutta la Spagna ci sarebbe almeno un milione di pozzi illegali, quasi tutti ignoti e non segnalati.
Intanto, dopo ennesimi contrattempi, le prossime 24 ore potrebbero essere decisive per raggiungere il bambino: i tubi, che ieri erano stati rimossi per irregolarità nel terreno, oggi sono stati reinseriti e ora una squadra del soccorso minerario sta per scendere a oltre 40 metri di profondità, prima di scavare manualmente un tunnel orizzontale di circa quattro metri, per raggiungere il piccolo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino