Si allarga lo scandalo della Banca Popolari di Bari. Decine di nuovi fascicoli d'inchiesta con l'ipotesi di truffa aggravata sono stati infatti aperti dalla Procura di...
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Banca Popolare di Bari, i conti dello scandalo: nelle carte Parnasi e i diamanti
Popolare di Bari, l'audio dei vertici: «Conti taroccati». Sequestrata l'intercettazione
Le truffe, stando alle denunce e alla ipotesi accusatoria, si configurerebbero perché i dirigenti dell'istituto di credito non avrebbero sufficientemente informato i clienti dei rischi connessi all'acquisto dei titoli, manipolando in molti casi i questionari di profilatura dei rischi stessi, con l'obiettivo di collocare strumenti finanziari evidentemente inadeguati alle caratteristiche personali. Questo tipo di comportamento aziendale, oggetto delle nuove indagini nella procura, ha trovato conferma, secondo l'ipotesi investigativa, anche in tre recenti sentenze della Corte di Appello di Bari che nei mesi scorsi ha confermato l'esistenza di violazioni contestate e sanzionate dalla Consob alla banca fin dal 2018.
Le condotte ritenute illegittime riguarderebbero, oltre le procedure di profilazione degli utenti, anche la non adeguata motivazione sulla base della quale la banca ha stabilito di volta in volta il prezzo delle azioni e le presunte omesse informazioni da parte dell'istituto di credito sulla natura illiquida dei titoli. La banca avrebbe cioè fatto credere ai risparmiatori che stavano acquistando titoli a basso rischio e facilmente liquidabili.
Uno dei primi risparmiatori truffata fu una pensionata di 63 anni che vide sfumare i suoi risparmi di una vita, 43mila euro. Se ne è occupato sin dal 2016 l'avvocato Domenico Romito a cui si era rivolta la signora.
«Io non so nemmeno contare, non so cos'ho fatto», diceva la signora, mortificata.
Il Mattino