WASHINGTON Era soprannominato Mr Untouchable, l'intoccabile. E un'iconica copertina del New York Times Magazine del 1977 lo consegnò alla storia come...
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LA NUOVA VITA
Le autorità federali glielo avevano accordato per aver contribuito a smantellare la rete dello spaccio di eroina nella Grande Mela. Solo una settimana fa, a 88 anni, si era spento il suo rivale di sempre, Frank Lucas, con il quale per anni si contese il controllo del traffico di droga nella metropoli. Un'altra pagina della storia della New York anni 70, dunque, che si chiude definitivamente.
Una New York popolata di personaggi come Barnes e Lucas che sono stati immortalati nel film «American Gangster» del 2007, con Denzel Washington e Russell Crowe. Difficile chiamare Barnes un pentito. Piuttosto dal carcere non riusciva più a tollerare che i suoi, lì fuori, stavano distruggendo quell'impero che lui aveva creato tra gli anni 60 e 70. Quella rete di traffici che lo aveva trasformato da un piccolo delinquentello e spacciatore di Harlem a un boss miliardario che girava con una flotta di automobili di lusso e possedeva decine tra appartamenti e case tra Manhattan, Brooklyn, Queens e Bronx.
SPIETATO E RAFFINATO
Una figura esagerata in tutto, spietata ma raffinata, di un'eleganza maniacale. Nel guardaroba si dice avesse almeno 200 abiti di alta sartoria, 100 paia di scarpe su misura e 50 cappotti di pelle. Ma Nicky Barnes era diventato anche un folk hero, un'eroe popolare, dal grande carisma e dalla grande generosità verso la comunità afroamericana che non aveva mai dimenticato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino