Bea, l'ultimo appello del papà: «Vi prego, non chiamatela più bimba di pietra»

Bea, l'ultimo appello del papà: "Vi prego, non chiamatela più bimba di pietra"
Nel giro di sei mesi ha visto andarsene prima la moglie, Stefania, e poi la figlia, la piccola Beatrice, di otto anni. Alessandro Naso sta passando delle ore terribili, ma ci...

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Nel giro di sei mesi ha visto andarsene prima la moglie, Stefania, e poi la figlia, la piccola Beatrice, di otto anni. Alessandro Naso sta passando delle ore terribili, ma ci tiene a lanciare un appello a tutta Italia: «Vi prego, non chiamatela più la bimba di pietra, perché non le faceva onore prima e non fa onore al suo ricordo adesso. Di pietra, lei, aveva solo la determinazione e la voglia di vivere».




La piccola è morta per una malattia rarissima che ha indebolito non poco la maggior parte delle articolazioni ma, come ci tiene a precisare il papà al Corriere della Sera, non era completamente paralizzata ed era in grado di parlare: «Voleva aiutare gli altri bambini affetti da malattie rare, quando veniva a sapere di nuovi casi di cui si stava occupando l'associazione, diceva sempre di volerli guarire lei».



Papà Alessandro ha poi spiegato: «Era una bimba sveglia, pienamente conscia della sua malattia e per questo aveva paura di addormentarsi e morire nel sonno. Mi diceva: Papà, stai qui con me, non voglio chiudere gli occhi, stai qui con me». La piccola Bea andava benissimo a scuola e sognava di diventare anestesista: «Solo due settimane fa aveva preso un 9, era la prima della classe e spero che sabato tutti i suoi compagni di scuola vengano a salutarla per l'ultima volta». Ora, per Alessandro, c'è una sola missione di vita: «Voglio tenere alto il ricordo di Bea aiutando i bambini affetti da malattie gravi e rare attraverso l'associazione, spero che la vita me lo lasci fare». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino