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Nell’ultimo weekend in zona gialla, a Milano, non c’è stato solo il rave, fatto partire dai centri sociali, in Darsena - seguito da un comprensibile fiume di polemiche social - ma anche un altro evento più glam, ma sempre affollatissimo (e senza mascherine), tra le mura di un nuovo spazio, nell’ex scalo ferroviario a Lambrate. E’ qui, infatti, che l’esclusivo party per l’inaugurazione del “Sanctuary Milan” - gemello dello stesso locale modaiolo a Colle Oppio, nella Capitale - ha visto sfilare Belen, accompagnata dal fidanzato, Antonino Spinalbese, oltre ad Eliana Michelazzo e decine di modelle, art director, dj, artisti, volti più o meno noti della Milano da bere, pronta (neanche troppo) a tornare in arancione, da oggi. Al centro di una delle due sale, un dj ha fatto ballare gli oltre 400 ospiti arrivati per godersi questa parentesi, senza mascherine e con una ressa che non ha spaventato i vip invitati per questo pomeriggio danzante. Il tutto nella stessa struttura che ospitava una mostra poco in sintonia con quella discoteca improvvisata: alle pareti di una sala limitrofa, infatti, erano appesi gli scatti dell’esposizione “Once upon a time in 2020”, dedicata proprio al Covid, e sostenuta, come spiegano gli organizzatori sui loro canali social, dal Comune di Milano. «Oltre 100 fotografie per una mostra divisa in quattro diverse sezioni, che affrontano il Covid offrendo vari punti di vista, nuovi e sorprendenti, sulla condizione umana in questo periodo», evidenzia l’autore, Fabrizio Spucches, professionalmente legato ad Oliviero Toscani.
Un’apertura lampo, quella del Sanctuary, visto che, secondo le nuove disposizioni, questo locale “industrial” dovrà richiudere i battenti: in tutto 1500 metri quadrati di cemento, ferro e rotaie, «trasformati in un’oasi metropolitana – spiegano i curatori – da un’intera community di artigiani ed artisti.
Ma oltre a Belen, hanno risposto all’appello degli organizzatori della struttura di via Pietro Saccardo, la Michelazzo, in compagnia di un’amica, l’influencer americana Soleil Sorge Stasi, la trapper Chadia Rodriguez, e molte modelle e dj (alcuni dei quali arrivati appositamente dalla capitale per questa festa). Blindate anche le “stories” su Instagram degli ospiti più in vista: alcune persone, che avevano condiviso dei video in cui gli assembramenti erano fin troppo evidenti, sono successivamente state pregate di rimuoverli.
I Pr e lo staff, inoltre, si sono limitati a riprendere e mostrare solo il pubblico seduto ordinatamente ai tavoli, evitando di fornire il pretesto per una polemica che riecheggiasse quella del rave abusivo in Darsena. Eppure le stesse “stories” di Belen, mostravano gruppi di persone intente a ballare, senza mascherina. «Sì, è vero, ad un tratto si è iniziato a ballare e abbiamo avuto la sensazione che fosse davvero troppo, anche perché non c’era motivo di togliersi la mascherina», ha raccontato una ragazza che era presente all’evento e che ha preferito andare via dopo mezz’ora.
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