Benno, la lettera della sorella: «Si sente sollevato? Da lui nessun pentimento»

Benno, la lettera della sorella: «Si sente sollevato? Da lui nessun pentimento»
Benno Neumar si sente sollevato per il ritrovamento del corpo del padre Peter dopo il delitto, ma la sorella Madè si trova ora a dover affrontare nuovamente il dramma. La...

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Benno Neumar si sente sollevato per il ritrovamento del corpo del padre Peter dopo il delitto, ma la sorella Madè si trova ora a dover affrontare nuovamente il dramma. La sorella del reo confesso che ha ucciso i genitori a coltellate e ha poi gettato i corpi nell'Adige ha scritto una lettera aperta in cui spiega quello che le sta accadendo. 

«Sarebbe semplice dire che ieri si sia solo chiuso un cerchio», ha esordito, come riporta Il Corriere della Sera. «Potremo avere la possibilità di un rito, un posto sul quale piangere, iniziare a sentire un poco di quella spiritualità andata perduta sotto alle macerie della violenza, delle indagini, dell'incertezza e della paura», aggiunge, ma la consapevolezza è altra. Madè ha riconoscuito il cadavere ritrovato di Peter, grazie all'orologio che l'uomo indossava da tempo. 

L'ultimo ricordo è proprio legato al ritrovamento del corpo: «Vedo il suo braccio sotto all'orologio, la pelle rosicchiata da più di cento giorni in tempesta». Poi, tonano in mente gli ultimi attimi di quando il papà era ancora in vita: «Vedo il mio papà fresco e allegro di prima mattina saltare in piedi come un ragazzino per salutarmi, mentre bevo il caffè in cucina, prima di uscire di casa. Una delle tante visite a Monaco, i piedi scattanti, gli occhi allegri e curiosi, semplicemente perché sta iniziando un nuovo giorno. Vedo il mio papà venirmi incontro con un graffio sulla mano per dirmi, con molta serietà, di essersi ferito, lui spesso delicato, mi metti un cerotto». 

Il pensiero di Madè va anche al fratello Benno che dal carcere ha fatto sapere di sentirsi sollevato. A lui si rivolge dicendo di essere rimasta scioccata dalla freddezza con cui ha raccontato del delitto dei genitori: «Nessuna parola di rammarico, di pentimento, né per loro, né per noi. Troppe parole ancora inventate. Arrampicarsi sugli specchi che ormai giacciono in frantumi ai nostri piedi. Applausi. Mi sono pian piano accorta che non siamo preparati a capire realmente cosa sia un omicidio». 

L'ultimo pensiero torna ai genitori, con il dolore di una figlia che ha perso brutalmente la mamma e il papà. Il ricordo di loro due insieme, dei loro momenti di felicità, un messaggio per: «Voi che mi state incominciando a mancare in un modo devastante. Riposate in pace». 

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Il Mattino