«Berlusconi ok, appena sveglio ha scherzato con l'infermiera»

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ROMA Alle ore 6 di ieri mattina e all'età di 79 anni, la seconda vita di Silvio Berlusconi può ripartire come la prima. «Cristina, lei deve venire subito a Telecinco». Non è una barzelletta quella che racconta Alberto Zangrillo, il medico personale che ha risvegliato il presidente: «Appena al paziente è stato tolto il vincolo dell'assistenza respiratoria, ecco il Silvio Berlusconi di sempre. Volete una di quelle storie che vi piacciono tanto?». Domanda retorica, non serve la risposta: «Trenta secondi, esattamente 30 secondi dopo, il presidente ha fatto una delle sue battute. Anzi, l'ha fatta con Cristina, la persona che lo aveva seguito durante tutta la notte post operatoria. E ha detto che bisogna portarla subito a Telecinco».


Pochi istanti prima Ottavio Alfieri, il cardiochirurgo che lunedì mattina aveva operato il presidente del Milan, aveva provato a spiegare come stanno le cose. «Il paziente si è risvegliato in ottime condizioni, è estremamente lucido e discute di tutto, mi sento molto sereno», raccontava il primario di Cardiochirurgia del San Raffaele. Manca il pepe e allora ecco entrare in scena Zangrillo. La battuta, la storiella di Maria Cristina Caballo Garrido, 36 anni, infermiera spagnola, le precisazioni. Battuta inopportuna, ringhieranno alcuni politici di Forza Italia. «Me ne infischio, risponderà Zangrillo, non era certo una battuta a sfondo sessuale. E le parole del presidente erano solo il modo per ringraziarla della delicatezza che lei ha ha avuto quando con me ha riscegliato il paziente. Berlusconi era ed è così, sa come coinvolgere le persone, regala entusiasmo, anche poche ore dopo aver superato un intervento a cuore aperto».

Stop, precisazione numero uno: Berlusconi è (quasi) tornato quello di sempre. Non è finita, serve una seconda precisazione e anche questo è il segnale di quanto sia forte (e inopportuna) l'agitazione delle truppe forziste, generali compresi. Perché qualche ora prima Paolo Berlusconi, il fratello dell'ex premier aveva parlato di un «momento di difficoltà nella notte», poi superato. Zangrillo e Alfieri si guardano, sembrano stupiti. Poi la risposta arriva dal medico personale del leader di Forza Italia: «Ho dormito qui, non c'è stato nessun momento di difficoltà. Sì, ammetto che questo non lo farei per il signor Mario Rossi, perché se così fosse trascorrerei ogni notte in ospedale».

Nessuna difficoltà, dunque. Così il medico del presidente smentisce pubblicamente il fratello del presidente. Zangrillo sorride: «Perché fare a ogni costo delle inutili polemiche? Non ci sto, sono sicuro che sulle parole di Paolo Berlusconi si è creato un misunderstanding. E comunque non importa, il paziente è stato seguito minuto per minuto, ha placidamente dormito, senza la minima alterazione degli equilibri organici vitali». Alfieri, l'altro primario, annuisce e poi conferma. Entrambi, poi, concordano: domani Berlusconi dovrebbe lasciare la terapia intensiva, la convalescenza durerà almeno 15 giorni, fino a luglio, «quindi deciderà lui dove fare la rieducazione, circa un mese, possibile, probabile, che venga fatta al San Raffaele». Poi la domanda delle cento pistole: che futuro aspetta il leader di Forza Italia?


«Il paziente sta bene, gli imprevisti vanno sempre considerati, ma siamo sereni. Un paio di giorni e il paziente avrà una battuta pronta anche su questo argomento. Il cardiochirugo sorride, ci siamo, risposta finale: «Non c'è nessuna indicazione medica che gli impedisca di continuare le sue regolari attività, finita la riabilitazione Berlusconi potrà tornare a fare attività politica, poi ovviamente dediderà lui. E parlare di insufficienza aortica da stress elettorale significherebbe indicare una patologia del tutto nuova». © RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Mattino