Bimba salvata nell'utero grazie all'unico donatore utile disponibile

Bimba salvata nell'utero grazie all'unico donatore utile disponibile
Una bimba salva e una famiglia in grado, finalmente, di tirare un sospiro di sollievo. Il merito è della Banca del sangue raro e degli esperti della Chirurgia fetale del...

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Una bimba salva e una famiglia in grado, finalmente, di tirare un sospiro di sollievo. Il merito è della Banca del sangue raro e degli esperti della Chirurgia fetale del Policlinico.


Il team è riuscito a rintracciare il donatore forse l'unico in Italia con un gruppo sanguigno compatibile con un feto a rischio. In questo modo, i medici sono stati in grado di praticare trasfusioni di sangue direttamente in utero che hanno salvato la vita della piccola. Adesso la bimba sta bene ed è tornata a casa con la mamma e il papà. Non avrà alcuna conseguenza a causa dlla brutta avventura cominciata già nella pancia della mamma.

Tutto è cominciato quando la donna, di origini sudamericane, si è rivolta alla clinica Mangiagalli per seguire la gravidanza. Dai primi esami è emerso un quadro preoccupante: la futura mamma è risultata positiva al cosiddetto test di Coombs indiretto, che viene utilizzato per capire se la donna ha sviluppato degli anticorpi che aggrediscono i globuli rossi del feto. Il problema è stato aggravato dalla circostanza che questa mamma apparteneva a un gruppo sanguigno molto raro: il fenotipo Rh deleto. Una condizione che si verifica in meno dello 0,2-1 per cento dei casi (in Asia, anche in soli tre casi su mille).

«Questi anticorpi - spiega Maria Antonietta Villa, responsabile del laboratorio di Immunoematologia del centro trasfusionale del Policlinico - si riscontrano in condizioni estremamente rare e possono causare aborti ricorrenti, grave malattia emolitica del feto e del neonato, e grave reazione trasfusionale negli individui che presentano questo fenotipo». Dopo otto settimane la bimba ha iniziato a mostrare i primi segni di anemia, che hanno reso necessarie queste trasfusioni così particolari. Il lavoro dell'équipe del Policlinico ha permesso di evitare il peggio e di salvare la piccola. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino