Haidar come Rayan: morto il bambino caduto in un pozzo di 22 metri in Afghanistan

Haidar come Rayan, caduto in un pozzo di 10 metri in Afghanistan: corsa contro il tempo per salvarlo
Proprio come Rayan, Haidar non ce l'ha fatta. È morto il bambino caduto in un pozzo in Afghanistan. A pochi giorni dalla tragedia in Marocco, arriva un'altra storia...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Proprio come Rayan, Haidar non ce l'ha fatta. È morto il bambino caduto in un pozzo in Afghanistan. A pochi giorni dalla tragedia in Marocco, arriva un'altra storia in circostanze analoghe: Haidar, sette anni, era intrappolato da martedì in un pozzo senza acqua, profondo 22 metri, nel villaggio di Jaldak, nella provincia di Zabul, ed è stato trovato stamani, ormai senza vita, scrive Khaama Press. «Haidar ci ha lasciato con i cuori spezzati», ha scritto su Twitter Abdullah Azzam, segretario del vice premier del governo talebano, Abdul Ghani Baradar.

 

L'intero villaggio di Shokak, nella provincia afghana di Zabul, si era mobilitato per dare una mano a salvare un bimbo caduto in un pozzo e intrappolato a 10 metri di profondità. Haidar aveva nove anni ed è precipitato in quel buco nero proprio come il piccolo Rayan, il bimbo marocchino di 5 anni che non ce l'ha fatta dopo essere rimasto nel buio, 32 metri sottoterra, per 5 lunghissimi giorni.

La corsa contro il tempo per salvarlo

Nelle ultime ore sembrava che Haidar fosse in grado di muovere le braccia e la parte superiore del corpo, come si vedeva in un video girato dai soccorritori che hanno calato nel budello una telecamera assicurata a una fune. «Stai bene figlio mio? Parlami e non piangere, stiamo lavorando per tirarti fuori», aveva detto nel video il padre al piccolo. «Va bene, continuerò a parlare», aveva risposto Haidar. La gente di Shokak e i funzionari della nuova amministrazione talebana avevano rilanciato le immagini postandole sui social, anche questo un modo di stare vicini alla famiglia per chi non può dare fisicamente una mano.

 

 

 

 

 

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino