Il bimbo ha una malattia rara, insulti choc ai genitori: «Non chiedete soldi e lasciatelo morire»

Il bimbo ha una malattia rara, insulti choc ai genitori: «Non chiedete soldi e lasciatelo morire»
Ha solo tre mesi, ma è già stato sottoposto a 15 visite specialistiche e, per sopravvivere, dovrà ricorrere a interventi e terapie costosissimi. Per questo...

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Ha solo tre mesi, ma è già stato sottoposto a 15 visite specialistiche e, per sopravvivere, dovrà ricorrere a interventi e terapie costosissimi. Per questo motivo i genitori di un bambino, privi di assicurazione sanitaria, hanno deciso di ricorrere ad una raccolta fondi, ma qualcuno ha lasciato un messaggio deprecabile: «Smettete di chiedere soldi e lasciatelo morire, si chiama darwinismo. Buone vacanze!».


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La storia di Randy James e della sua famiglia ha sconvolto non solo gli Stati Uniti, ma il mondo intero. Il piccolo, sin dalla nascita, è affetto da mosaicismo con trisomia 9 e da agenesia del corpo calloso: due malattie estremamente rare e molto gravi, che causano problemi mentali e patologie dello sviluppo come problemi di crescita, insufficienza cardiaca e altre anomalie. Per questo motivo i suoi genitori, che vivono nell'Ohio, si sono visti costretti a chiedere un aiuto economico sul web, dal momento che le prime terapie costano almeno 10mila dollari (circa novemila euro).

Come riporta l'edizione originale dell'Huffington Post, KC Ahlers e sua moglie, i genitori del piccolo, hanno  iniziato a chiedere aiuto sul web ma anche nei centri commerciali della loro città, illustrando brevemente la loro non facile situazione in alcuni cartelli affissi nei negozi e per le strade. A sorpresa, però, in quegli stessi luoghi qualcuno ha lasciato quel vergognoso messaggio, scritto su vari cartelli. Il papà del piccolo è ancora sotto choc: «Quando li ho visti, non riuscivo a crederci. Ce n'erano diversi, ma alcuni ottimi vicini mi hanno aiutato a rimuoverli».


«Vogliamo che nostro figlio possa vivere ma vogliamo anche crescerlo lontano dall'odio. Vogliamo combattere l'odio con l'amore» - ha poi aggiunto il papà del piccolo - «Sappiamo che chi ha fatto questo è una persone disturbata che ha bisogno d'aiuto, ma continueremo a togliere tutti i cartelli che compaiono in città perché questo posto non ha bisogno di odio, ma di amore». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino