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Contagi, Rt e ricoveri in salita e un numero di persone attualmente positive che sta per toccare di nuovo quota un milione: ad oggi infatti se ne contano 929.006. Continua la sua corsa il coronavirus in Italia, dove tutti i valori segnano una crescita. E dove gli ospedali stanno valutando la riapertura dei reparti Covid (in molti casi riconvertiti ad altri settori negli ultimi mesi) in attesa di vedere i dati dei prossimi 10/15 giorni. Aumentano, intanto, l'indice di trasmissibilità e l'incidenza: nel periodo 7-20 giugno, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,30, in crescita rispetto all'1,07 della settimana precedente e oltre la soglia epidemica, come evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. Balzo dell'incidenza settimanale a livello nazionale: 763 ogni 100.000 abitanti per il periodo 24-30 giugno contro il precedente 504.
Le regioni a rischio alto
Diventano, così, 13 le regioni con un'incidenza sopra 700 per 100mila abitanti, erano 8 la scorsa settimana. I valori più alti - oltre 900 - in Lazio, Sardegna e Veneto. Nel complesso nessuna regione è classificata a rischio basso, per 13 è moderato e per 8 alto: Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto. Salgono anche a livello nazionale, pur rimanendo ampiamente al di sotto delle soglie di allerta, sia i ricoveri in terapia intensiva sia quelli nei reparti ordinari: per i primi il tasso di occupazione raggiunge il 2,6% dal 2,2% mentre in area medica arriva al 10,3% rispetto al 7,9% . Raddoppiano rispetto a una settimana fa e salgono a quattro le Regioni che superano la soglia del 15% per i ricoveri ordinari, con l'Umbria al 25,7%, seguita da Sicilia (22%), Calabria (18,7%) e Valle d'Aosta (15,3%).
Il bollettino
E si confermano alti anche i numeri giornalieri: 86.334 i nuovi positivi in 24 ore (ieri erano 83.274), secondo i dati del ministero della Salute, rilevati per mezzo di 316.040 tamponi con un tasso di positività al 27,3%, stabile. Le vittime sono 72, in aumento rispetto alle 59 di ieri. Sono 264 i pazienti in terapia intensiva, 3 in più, mentre nei reparti ce ne sono 6.830, in aumento di 238. In un contesto, che è profondamente mutuato nelle ultime settimane, si moltiplicano ovviamente gli appelli ad assumere atteggiamenti di prudenza da parte di istituzioni ed esperti: primi fra tutti l'invito a proteggersi con mascherina e vaccini. Il direttore Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, sottolineando la «decisa crescita dell'occupazione dei posti di area medica», invita anziani e fragili «ad effettuare una dose di richiamo». Il virologo Fabrizio Pregliasco ribadisce la necessità di usare la mascherina, «come gli occhiali da sole, indossandola quando serve», in caso di «assembramenti e soprattutto se siamo persone fragili o che assistono persone fragili, se abbiamo sintomatologia respiratoria».
Speranza e la campagna vaccinale
«In autunno costruiremo una campagna di vaccinazione più larga, per fasce generazionali più ampie, ma quella la costruiremo». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine di un evento della Cgil, a Roma. «Dobbiamo insistere sulla campagna di vaccinazione, per un secondo richiamo subito alle persone fragili - ha poi detto - chi ha più di 80 anni, chi vive nelle Rsa, chi ha particolari fragilità. Il secondo richiamo funziona. Questo si può fare subito».
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Il Mattino