Bombola d'ossigeno esplode e la paziente Covid muore, l'inchiesta: «Un caso su un milione»

La bombola d'ossigeno esplode e la paziente Covid muore, l'inchiesta: «Un caso su un milione»
Accade una volta su un milione che la bombola d'ossigeno esploda ed è quello che è capitato a una donna  probabilmente affetta da coronavirus, rimasta...

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Accade una volta su un milione che la bombola d'ossigeno esploda ed è quello che è capitato a una donna  probabilmente affetta da coronavirus, rimasta uccisa nella primavera scorsa. L'inchiesta, con l'aiuto delle testimonianze dei paramedici Emma Spencer e Steve Kelly, ha fatto emergere la dinamica dell'incidente. La nonna, Lynn Hadley, è morta dopo che la bombola di ossigeno usata per curarla per sospetto coronavirus è esplosa. È accaduto nella sua casa di Walsall, nel West Midlands (Regno Unito).

 

All'inizio sembrava la fiamma di una candela, ma le scintille hanno incendiato la poltrona su cui era seduta. Il marito della 67enne, la figlia Kelly, la nipote Mackenzie e i due paramedici sono stati costretti a fuggire dalla casa a fuoco. Per la signora, ex dipendente di Tesco, non c'è stato nulla da fare. È morta sulla sedia in seguito alle gravi ustioni, come è stato dichiarato in tribunale. L'inchiesta ha stabilito che l'incidente sarebbe stato fatale e che le ambulanze erano state chiamate perché la donna accusava i sintomi del Covid-19. ​«Abbiamo chiamato il 999 perché Lynn aveva la febbre alta ed era incapace di stare in piedi», hanno dichiarato i familiari.

«Sono arrivati ​​i paramedici. Indossavano DPI completi. Le hanno fatto un paio di domande mentre il paramedico donna le misurava la temperatura. Poi hanno deciso che era necessario l'ossigeno e hanno posizionato una bombola sulla poltrona. Dalle indagini risulta che uno dei paramedici abbia gridato «Oh Dio» dopo aver visto le scintille. «Ho sentito il gas iniziare a prendere fuoco mentre la stanza era piena di fumo nero», hanno raccontato. Per Lynn è stato impossibile uscire viva da quella casa. 

 

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Il Mattino