Confcommercio-Renzi, scontro sugli 80 euro. Sangalli: inutile

Carlo Sangalli
​L'effetto bonus? Quasi nullo al momento, secondo la Confcommercio nel cui Indicatore dei consumi calcola a giugno (da maggio i famosi 80 euro in busta paga) appena un...

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​L'effetto bonus? Quasi nullo al momento, secondo la Confcommercio nel cui Indicatore dei consumi calcola a giugno (da maggio i famosi 80 euro in busta paga) appena un +0,1% sul mese precedente, a fronte di un +0,4% sull'anno. Pronta la replica del premier Matteo Renzi: «per chi dice che gli 80 euro non servono a niente, io penso che 11 milioni di italiani la pensano in modo diverso. Non siamo ancora fuori dalle difficoltà - ha sottolineato il premier - c'è ancora molto da fare, ma lo faremo con ancor più decisione».




La stoccata «Anche se ha mosso qualcosa il bonus di 80 euro non è riuscito a provocare uno shock sui consumi e a stabilizzare la fiducia sconfiggendo l'incertezza», aveva osservato poco prima il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli commentando i dati dell'indice dei consumi di giugno. «Quella del bonus è una misura che va nella giusta direzione anche se ha ingiustamente escluso i lavoratori indipendenti, ma per ricostituire il reddito delle famiglie bisogna fare molto di più», ha aggiunto Sangalli secondo il quale il bonus è stato percepito dai consumatorio come «una misura episodica e non strutturale».



Sangalli La ricetta di Confcommercio (che ritiene il 2014 «ancora un anno di transizione»), non cambia: «per tornare a crescere e fare finalmente il 2015 l'anno della ripartenza, non ci sono scorciatoie: è urgente abbattere la pressione fiscale - ormai da record mondiale - utilizzando le risorse derivanti dal taglio della spesa pubblica improduttiva e dal contrasto all'evasione fiscale» afferma Sangalli. Ad eccezione dell'occupazione, che negli ultimi due mesi ha fatto registrare segno più (50mila unità in più a giugno su maggio), «tutti gli altri indicatori sono negativi - rileva Sangalli - produzione industriale, Pil e prezzi in calo, imprese del terziario di mercato che continuano a chiudere».



I dati In peggioramento invece a luglio - secondo Icc - il clima di fiducia delle famiglie, mentre il sentiment delle imprese nello stesso mese ha continuato a migliorare sulla spinta del settore costruzioni e dei servizi di mercato. Il bonus di 80 euro mensili distribuisce a 11 milioni di cittadini in totale 6,45 miliardi di euro per il 2014. Ad oggi sono stati pagati ai cittadini 1,61 miliardi «cioè un quarto del totale, 73 euro a testa per 2 mesi. Se fossero stati spesi tutti avremmo un incremento di oltre l'1% dei consumi in maggio-giugno su marzo-aprile» calcola l'ufficio studi della Confcommercio rilevando che il tanto atteso effetti «non si è avuto ancora, essendo limitato a una piccola crescita in giugno.
«Un effetto piccolissimo, un segnale positivo ma straordinariamente debole e insufficiente - secondo i commercianti - per dire che la domanda delle famiglie sia giunta a un punto di svolta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino