L'effetto bonus? Quasi nullo al momento, secondo la Confcommercio nel cui Indicatore dei consumi calcola a giugno (da maggio i famosi 80 euro in busta paga) appena un...
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La stoccata «Anche se ha mosso qualcosa il bonus di 80 euro non è riuscito a provocare uno shock sui consumi e a stabilizzare la fiducia sconfiggendo l'incertezza», aveva osservato poco prima il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli commentando i dati dell'indice dei consumi di giugno. «Quella del bonus è una misura che va nella giusta direzione anche se ha ingiustamente escluso i lavoratori indipendenti, ma per ricostituire il reddito delle famiglie bisogna fare molto di più», ha aggiunto Sangalli secondo il quale il bonus è stato percepito dai consumatorio come «una misura episodica e non strutturale».
Sangalli La ricetta di Confcommercio (che ritiene il 2014 «ancora un anno di transizione»), non cambia: «per tornare a crescere e fare finalmente il 2015 l'anno della ripartenza, non ci sono scorciatoie: è urgente abbattere la pressione fiscale - ormai da record mondiale - utilizzando le risorse derivanti dal taglio della spesa pubblica improduttiva e dal contrasto all'evasione fiscale» afferma Sangalli. Ad eccezione dell'occupazione, che negli ultimi due mesi ha fatto registrare segno più (50mila unità in più a giugno su maggio), «tutti gli altri indicatori sono negativi - rileva Sangalli - produzione industriale, Pil e prezzi in calo, imprese del terziario di mercato che continuano a chiudere».
I dati In peggioramento invece a luglio - secondo Icc - il clima di fiducia delle famiglie, mentre il sentiment delle imprese nello stesso mese ha continuato a migliorare sulla spinta del settore costruzioni e dei servizi di mercato.
Il Mattino