Bossi choc contro Salvini: «Pienone di meridionali a Pontida? Vogliono farsi mantenere...»

Al raduno di Pontida in molti hanno notato una novità, impensabile fino a qualche anno fa: c'erano tantissimi meridionali. Un particolare strano, se si pensa che la...

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Al raduno di Pontida in molti hanno notato una novità, impensabile fino a qualche anno fa: c'erano tantissimi meridionali. Un particolare strano, se si pensa che la Lega dalla sua nascita professava la secessione del Nord Italia lasciando fuori i meridionali. Quest'anno però Matteo Salvini, che si è professato di 'allargare' il consenso del Carroccio in tutta Italia, ha fatto il pienone.





All'ex leader Umberto Bossi però non è andata giù. Intervistato dal Corriere della Sera, il Senatùr ha usato parole forti: «E come no. Se ci porti lì anche l'Africa... Ma non è una gara a chi porta più gente. Dalla Lega ci si aspettano risposte chiare ai problemi», ha detto Bossi, che a Pontida non ci è andato. Aveva mal di schiena, «non stavo tanto bene», si giustifica. C'erano autobus che portavano militanti anche dal Sud. «Guardi - replica Bossi - ho visto solo un sacco di gente interessata ad essere mantenuta. Parliamoci chiaro: non c'è una Regione del Sud che riesca a pagarsi la propria sanità. Cosa si vuole, che si continui a caricarla addosso alle regioni settentrionali?».





Quando gli fanno notare che la Lega ora è accreditata al 30%, mentre con lui al massimo aveva preso il 10%, risponde: «Non credo molto ai sondaggi, la gente vota nelle urne. E comunque, se tutti i giorni fai una promessa e sollevi polveroni qualcuno finisci per tirarlo dalla tua parte. Ma i cittadini mica sono stupidi. Oggi ti votano, domani ti voltano le spalle se non mantieni tutte le promesse che hai elargito». Anche la federazione europea lanciata da Salvini non gli va giù: «Ma non si va da nessuna parte, non scherziamo. Come potete pensare che francesi o tedeschi si facciano mettere il cappello in testa da noi italiani? Su dai, guardiamo in casa nostra e rispondiamo alla nostra gente. Quella del Nord, eh...».
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Il Mattino