Un'auto è piombata su alcuni passanti sul marciapiede dell’affollato lungomare di Copacabana, a Rio de Janeiro, uccidendo una bimba di otto mesi e ferendo almeno...
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La piccola vittima. Durante la folle corsa senza controllo de Almeida Anquim ha attraversato la pista ciclabile e il marciapiede, finendo per arrestare la corsa sulla sabbia. Sull'asfalto sono rimaste 16 persone: tra di loro la piccola Marie Louise, di otto mesi, a passeggio sul lungomare insieme alla mamma 23enne, Niedja da Silva Araújo, e alla nonna. «C'era un gran caos, tantissime persone ferite - ha raccontato un testimone, Daris La Mar, 40 anni - I soccorritori hanno cercato di rianimare la bambina per 50 minuti, ma non c'è stato nulla da fare». Il padre della bimba, Darlan Rocha, era al lavoro e si è precipitato immediatamente in ospedale dove è ricoverata la moglie per chiedere l'immediato arresto dell'uomo al volante: «È un assassino, deve finire in prigione - ha detto a O Globo - Ha ucciso mia figlia, come farò a vivere senza di lei?».
I feriti. Secondo il Dipartimento della salute, delle 16 persone rimaste coinvolte nell'incidente, nove (le più gravi) sono state portate all'ospedale municipale Miguel Couto, a Gávea: tre sono stati dimessi all'alba di venerdì e sei sono ancora ricoverate in condizioni critiche. Il più grave è un turista australiano di 68 anni, che ha riportato un trauma cranico e respira artificialmente. Gli altri sette feriti lievi sono stati trasportati all'ospedale Souza Aguiar: tra di loro c'è la mamma della piccola Louise. «È successo tutto il pochi attimi - ha raccontato un turista argentino - Abbiamo visto le sedie volare e i feriti a terra. L'auto è piombata sulla folla a grande velocità».
Le indagini. Il conducente è stato arrestato. Alla polizia ha raccontato di non ricordare nulla dell'incidente a causa dell'attacco epilettico. È stato mandato all'Instituto Médico Legal per ulteriori accertamenti e per l'esame ematico. L'attacco epilettico è stato confermato da una donna che viaggiava in macchina con lui e che, al momento dell'incidente, è fuggita perché spaventata. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino