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Anders Breivik è comparso oggi in aula per il primo giorno del processo in corso dopo che l'autore degli attentati del 22 luglio 2011 in Norvegia ha presentato una causa contro lo Stato norvegese per una presunta violazione dei suoi diritti fondamentali durante la sua detenzione in carcere. Brevik, 44 anni, è in carcere dal luglio del 2011 per i due attentati a Oslo e Utoya che provocarono la morte di 77 persone. Non è la prima volta che Breivik intenta causa riguardo a una presunta violazione dei suoi diritti umani. Breivik oggi si è presentato dinnanzi al giudice Birgitte Kolrud al palazzetto dello sport del carcere di Ringerike che per l'occasione si è stato trasformato in un'aula di tribunale temporaneo. L'aula provvisoria sarà utilizzata per la seconda volta dal 2017 per stabilire ancora una volta se la Norvegia ha violato i diritti umani del 44enne. Il tribunale distrettuale di Oslo ha programmato cinque giorni di udienze fino a venerdì.
La causa
Breivik ha fatto esplodere un'autobomba nel quartiere governativo di Oslo nel luglio 2011 e poi ha compiuto un massacro in un campo estivo dell'organizzazione giovanile del Partito Laburista sull'isola di Utøya.
La cella
Nella prigione di massima sicurezza di Skien, Breivik vive in regime di rigido isolamento: finora ha ricevuto solo la visita del cappellano e, prima che morisse, della madre. Ma il sistema penitenziario del Paese scandinavo non è tra i più duri al mondo, e lo stragista di Utøya trascorre le sue giornate un trilocale di oltre 30 metri quadrati con vista sull'esterno e accesso alla televisione, alla PlayStation, ma anche a palestra e computer, una sala pesi e una coppia di pappagalli.
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