Brexit, si rischia il caos: «Dal 31 ottobre restrizioni per i cittadini Ue». Governo nella bufera

Il mancato accordo sulla Brexit potrebbe portare conseguenze decisamente pesanti già nei prossimi mesi: secondo quanto segnalato dal ministro dell’Interno del governo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il mancato accordo sulla Brexit potrebbe portare conseguenze decisamente pesanti già nei prossimi mesi: secondo quanto segnalato dal ministro dell’Interno del governo Johnson, Priti Patel, la libertà di movimento dei cittadini dell’Unione europea all’interno dei confini del Regno Unito potrebbe infatti terminare già dal prossimo 31 ottobre.


Una scelta quella della Patel, di accelerare le restrizioni alle frontiere, radicalmente diversa da quella del suo predecessore Sajid Javid - che aveva invece rallentato sul disegno di legge sull’argomento  - e che sta provocando furiose polemiche dall’opposizione, che accusa il Governo di gestire in maniera confusionaria la Brexit e la Patel di essere «completamente distaccata dalla realtà».

La linea dura della Patel rischia di provocare caos e migliaia, se non milioni, di persone intrappolate in una specie di limbo legale: secondo quanto scrive l'Independent, la ministra sta facendo pressioni per imporre le restrizioni già dal 31 ottobre nonostante l'assenza di leggi specifiche per il post Brexit. I suoi predecessori avevano invece cercato di ritardare la demolizione della libera circolazione finché non fossero presenti nuove norme.

Secondo la Patel, la situazione si può risolvere attraverso la legislazione secondaria, con un metodo che di fatto aggirerebbe il voto del Parlamento, dove il governo rischia di venire sconfitto. Alcuni funzionari del ministero sarebbero stati inviati a Singapore per studiare una soluzione ai problemi "tecnici" della questione. Ed Davey, il portavoce degli affari interni dei liberaldemocratici, ha duramente attaccato la ministra: «È completamente distaccata dalla realtà ed è il prossimo capitolo della saga infinita del caos totale che stanno facendo della Brexit».
  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino