Brexit, il centenario italiano vive a Londra da 56 anni: per chiedere la residenza deve presentare il consenso dei genitori

Giovanni Palmiero ha 101 anni e vive a Londra: per la Brexit i genitori devono confermare la sua identità
Si chiama Giovanni Palmiero, è italiano e ha 101 anni. Vive a Londra dal 1966 e l'Home Office chiede che i suoi genitori confermino la sua identità...

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Si chiama Giovanni Palmiero, è italiano e ha 101 anni. Vive a Londra dal 1966 e l'Home Office chiede che i suoi genitori confermino la sua identità affinché possa restare in Gran Bretagna dopo la Brexit. L'uomo si è recato in un centro di consulenza a Islington, nel nord di Londra, per richiedere lo status di residente. Ma quando un volontario ha scannerizzato il suo passaporto usando l'app dall'Home Office nell'UE, ha interpretato erroneamente il suo anno di nascita: invece che 1919 ha letto 2019. Il motivo? Il sistema elabora solo le ultime due cifre. Poiché l'app credeva che il bisnonno fosse solo un bambino, gli ha chiesto di inserire i dettagli di residenza di suo padre per completare la domanda. 


Londra Italia ha incontrato l'uomo nella sua casa insieme al figlio Assuntino. «Siamo andati all’Inca-Cgil qua vicino - racconta Assuntino a Londra Italia - dove papà e mamma, accompagnati da mia sorella e da mia moglie hanno fatto l’application per formalizzare la richiesta di rimanere in UK. Ma la richiesta è pendente a causa dell’età di papà». 

Giovanni Palmiero ha lavorato in un ristorante a Piccadilly e in un negozio di fish and chips fino all'età di 94 anni. È sposato con sua moglie Lucia, 92 anni, da 75 anni, è padre di quattro figli, ha otto nipoti e 11 pronipoti. Il figlio Assuntino Palmiero ha sostenuto come fosse «un'umiliazione» perché suo padre ha vissuto nel Regno Unito per 56 anni. 

«Mi sono accorto subito che qualcosa non quadrasse perchè, parimenti alle applicazioni degli under 12, saltava il passaggio della scansione del volto, portando direttamente alla pagina in cui devi scattare la foto», racconta a Londra Italia Dimitri Scarlato, consulete per le questioni della Brexit per l`Inca-Cgil. «A questo punto - spiega Scarlato - ho preferito interrompere la procedura a favore di un consulto con l’Home Office. Il funzionario che ha raccolto la nostra segnalazione mi ha suggerito di proseguire per poi risolvere successivamente il problema».


Il volontario che ha aiutato il signor Palmiero, ha ammesso che il signor Palmiero ha ricevuto scuse dal Ministero degli Interni ma è ancora in attesa di ottenere l'approvazione del suo statuto. Il Ministero ha dichiarato di aver contattato l'uomo e che la sua domanda era in fase di elaborazione.

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Il Mattino