Easyjet ha avviato colloqui con gli enti regolatori dei principali Paesi europei per spostare il proprio quartier generale dal Regno Unito dopo la Brexit. Secondo...
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Probabilmente ci vorranno mesi per definire i dettagli del trasloco, tuttavia fonti vicine alla società riferiscono a Sky News che il management della società che ha sede a Luton, vicino a Londra, avrebbe già avuto colloqui preliminari con una manciata di Stati membri in merito alla possibilità di rilasciare un certificato di operatore aereo che consentirebbe l'insediamento della sede della società.
EasyJet ha poi precissato di aver chiesto una licenza di trasporto aereo in un altro Paese della Ue «per continuare a volare in Europa», senza specificare in quale Paese sia stato chiesto il certificato.
«Nel quadro dei piani di emergenza di EasyJet prima del referendum abbiamo avuto colloqui informali con un certo numero di autorità europee dell'aviazione per ottenere una licenza di trasporto aereo in un Paese europeo al fine di permettere a EasyJet di volare in tutta Europa come fa adesso», indica la compagnia in un comunicato, aggiungendo di avere «già avviato le procedure per acquisire la licenza». La compagnia low cost precisa per altro di non avere al momento l'intenzione di fare altri passi oltre la richiesta della licenza. «Finchè non saranno più chiari i risultati delle trattative tra Regno Unito e Ue, EasyJet non ha bisogno di attuare altri cambiamenti strutturali o operativi», indica infatti il comunicato.
Nella base di Luton la compagnia aerea ha circa 1.000 dipendenti che operano in funzioni quali la finanza, It e marketing. In una dichiarazione diffusa subito dopo la vittoria del Leave al referendum del 23 giugno, Easyjet aveva indicato di avere all'esame «varie opzioni che le permetteranno di continuare a volare in tutti i suoi mercati». McCall aveva aggiunto di avere scritto al Governo britannico e alla Commissione Ue per chiedere il mantenimento della Gran Bretagna nel mercato unico dell'aviazione Ue.
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Il Mattino