Quindici minuti di incontro non bastano per colmare una distanza che pure di per sé non sarebbe infinita, quei 3,4 miliardi in più di sforzo finanziario che...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Toccherà al governo italiano innanzitutto decidere se aderire alla richiesta della commissione. L’impegno è consistente ma non colossale, in rapporto alle grandezze del bilancio pubblico italiano. E forse ci sarebbe il modo di trovare almeno una parte della somma ricorrendo a misure relativamente indolori, come la rottamazione delle cartelle che proprio in questi giorni vede un crescendo di domande (sono 156 mila quelle pervenute a Equitalia da inizio novembre ma ora il ritmo sta accelerando). Un ulteriore aumento di entrate in chiave di intensificazione di lotta all’evasione sarebbe sulla carta un percorso gestibile, mentre più complicata appare la via dei tagli di spesa. Gentiloni e Padoan vorrebbero comunque evitare di dare l’idea di fare marcia indietro per tornare sul sentiero dell’austerità. Dalla decisione che verrà presa dipenderà anche l’orientamento di politica economica per i prossimi anni, che dovrà essere messo a punto ad aprile nel Documento di economia e finanza; anche se al momento non è chiaro quale profilo più o meno elettorale possa avere l’esecutivo tra tre mesi. Ecco quindi che ieri l’obiettivo era soprattutto mantenere ben aperto il canale tra Roma e Bruxelles.
Continua a leggere sul Mattino Digital Leggi l'articolo completo su
Il Mattino