Da qualche tempo quell'uomo l'accompagnava a casa in auto. In lui non c'era nulla che potesse farle sospettare che dietro quella faccia da ragazzo disponibile si...
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La donna, infatti, una volta all'interno è rimasta fulminata: è viva per miracolo, ma la sua esistenza è stata stravolta e solo ora, a 4 mesi dalla scampata aggressione, può raccontare quello che è successo, visto che dal 3 ottobre i medici l'hanno tenuta in coma farmacologico. Da allora, per le ustioni sul 40% del suo corpo, ha subìto tre pesanti interventi di chirurgia plastica per tornare ad avere l'aspetto che aveva prima di quell'incidente.
«Mi aveva dato dei passaggi a casa in precedenza - ha raccontato Rachel ad ArkansasMatters.com – Quell'ultima volta però voleva costringermi a un rapporto sessuale, ma io mi sono opposta. Tuttavia lui non demordeva e stava per stuprarmi. A quel punto sono scappata dall'auto: lui mi inseguiva e cercava di afferrami. È stato spaventoso. Le lesioni fisiche che ho subìto sono inferiori al danno psicologico che mi è stato fatto. Io non voglio fare la vittima, io lo sono: e non voglio vivere la mia vita da sola a causa di questo incidente».
Il suo aggressore è stato scarcerato la scorsa settimana dopo aver pagato una cauzione fissata a 50mila dollari. Rachel sarà costretta a incontrarlo nuovamente il 1° maggio, quando sarà chiamata a testimoniare in aula contro quell'uomo che le rovinato la vita. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino